Aquarius, è scontro Roma-Parigi: “Non accettiamo lezioni”

di Redazione

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Aquarius, è scontro Roma-Parigi: “Non accettiamo lezioni”

| martedì 12 Giugno 2018 - 09:20

I 629 migranti soccorsi in mare sulla nave Aquarius verranno trasbordati su navi italiane e condotti in Spagna. Si conclude così il braccio di ferro tra Italia e Malta che ha costretto la nave a sostare al largo in attesa di accoglienza. Lo ha annunciato in un Tweet Sos Méditerranée. “Del cibo verrà consegnato ad Aquarius da una nave italiana”, ha scritto Sos Méditerranée, e dopo il trasbordo di “alcuni migranti” dall’Aquarius sulle navi italiane, “salperemo insieme verso Valencia”.

Sono già 280 i migranti trasferiti alle due navi della Guardia Costiera e della Marina: “Le operazioni stanno procedendo nella massima tranquillità e la situazione è sotto controllo – dice Alessandro Porro, membro del team di Sos Méditerranée a bordo -. I nostri mediatori culturali sono stati molto bravi a dare alle persone messaggi rassicuranti, dicendo loro che le tre imbarcazioni arriveranno tutte nello stesso porto e non ci saranno famiglie separate. Finalmente dopo due giorni di stand by sta succedendo qualcosa”.

“Grazie all’Italia finalmente in Europa si cambia”, ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, replicando alle accuse da parte di istituzioni e Paesi dell’Ue in merito alla vicenda della nave Aquarius. “Per difendere i nostri cittadini bisogna tornare a proteggere le frontiere”. Mercoledì mattina il vicepremier riferirà in Senato sull’argomento.

La Francia attacca: “Vomitevole la posizione dell’Italia”

Non tardano però ad arrivare pesanti critiche sulla decisione di Salvini di non accogliere la nave Aquarius. Il portavoce del partito di maggioranza francese La République En Marche, Gabriel Attal, ha definito “vomitevole” la posizione dell’Italia e ha poi assicurato che anche la Francia cerca “una soluzione”.

Intanto Parigi offre il suo aiuto alla Spagna e propone di inviare aiuti direttamente a Valencia per assistere i passeggeri dell’Aquarius. Lo si apprende da fonti governative parigine citate da Bfm-Tv. Dal momento che il diritto internazionale impone di andare nel porto più vicino e sicuro, le stesse fonti hanno escluso la possibilità che la nave arrivi in un porto francese sia esso Bastia o Marsiglia.

Le reazioni di Palazzo Chigi: “Non accettiamo lezioni”

“Le dichiarazioni intorno alla vicenda Aquarius che arrivano dalla Francia sono sorprendenti e denunciano una grave mancanza di informazioni su ciò che sta realmente accadendo. L’Italia non può accettare lezioni ipocrite da Paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall’altra parte”. Si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Il governo italiano “non ha mai abbandonato le quasi 700 persone a bordo dell’Aquarius”. “La nave è stata sin da subito affiancata da 2 motovedette che hanno offerto tutto il supporto necessario – continua la nota – Preso atto del rifiuto di Malta a collaborare e a permettere lo sbarco delle persone, abbiamo accolto un inedito gesto di solidarietà arrivato dalla Spagna. Lo stesso gesto non è arrivato invece dalla Francia, che anzi ha più volte adottato politiche ben più rigide e ciniche in materia di accoglienza”. 

Ministro spagnolo: “L’Italia rischia responsabilità penali”

“Non è questione di buonismo o generosità, ma di diritto umanitario: ci possono essere responsabilità penali internazionali per la violazione dei trattati sui diritti umani”. Ha commentato così la decisione italiana di chiudere i porti all’Aquarius il ministro della Giustizia spagnolo, Dolores Delgrado. Già 500 migranti, intanto sono diretti a Valencia su navi italiane.

“Non faccio il gioco del biasimo. Molta attenzione è stata data alla vicenda di Aquarius, ma questo è solo un incidente”. In queste ore “l’Italia sta salvando altri 900 migranti, mantiene le sue responsabilità e va ringraziata per gli erculei sforzi che ha fatto negli ultimi tre anni”. Lo ha detto il commissario europeo all’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos. “Quanto accaduto è una responsabilità europea e richiede una risposta europea”.

Aquarius, migranti a Valencia su navi italiane

La decisione del Viminale di chiudere i porti ha scatenato tante polemiche tra politici e cittadini. Il nuovo governo ha voluto puntare i piedi per ricevere attenzioni da un’Europa che finora, a suo dire, ha abbandonato il Paese. “L’Italia ha sempre salvato le vite umane e non si tirerà mai indietro – ha commentato il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli -. Sono altri a dover iniziare a prendersi le loro responsabilità”. E in merito al braccio di ferro con Malta per l’accoglienza dei profughi bloccati in mare, ha aggiunto: “In questo caso non c’era nessuno in pericolo di vita e abbiamo chiesto a Malta di fare la propria parte. Il fatto che bisogna continuare a soccorrere chi si trova in pericolo non è minimamente in discussione. Sulla vicenda dell’Aquarius c’è stato il giusto pragmatismo politico che prima non c’era”.

La Corsica apre uno dei suoi porti all’Aquarius

Il presidente dell’Assemblea, l’indipendentista Jean-Guy Talamoni, ha avanzato la proposta di accoglienza e soccorso dei migranti da parte della Corsica. “L’Europa deve affrontare la questione umanitaria in modo solidale – ha detto -. Tenuto conto della localizzazione della nave e dell’emergenza, la mia opinione è che sarebbe naturale aprire un porto corso per dare soccorso a queste persone in difficoltà”. 

La decisione potrebbe essere stata supportata dalla difficoltà di trasportare i migranti direttamente in Spagna. “Il trasferimento dei profughi in Spagna comporterebbe altri quattro giorni di viaggio in mare per persone già esauste – ha affermato Medici senza frontiere in un tweet -. Opzione migliore sarebbe quella di sbarcare le persone nel porto sicuro più vicino, per essere trasferite in Spagna o altri Paesi sicuri per ulteriori cure mediche e procedure legali”.

Anche il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, è intervenuto sulla vicenda alla plenaria a Strasburgo. “La situazione nel Mediterraneo ci ricorda che non possiamo spazzare sotto il tappeto i problemi- ha detto -. Nessun muro è sufficientemente alto, nessun mare è sufficientemente largo per renderci immuni al principale fattore di attrazione, stabilità, libertà e benessere della nostra Unione”.

Ieri Pedro Sanchez ha annunciato che la Spagna permetterà l’ingresso dei migranti a Valencia. “È nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone”, ha detto il premier spagnolo. L’Italia, dunque, decide di dare il suo contributo per condurre i migranti a Valencia. “Confermo – ha detto Tonilelli -, è stata una decisione presa stanotte nel vertice con il premier e le Capitanerie. Stamattina abbiamo mandato viveri, monitorato la situazione dei passeggeri per mettere in sicurezza le donne incinta ma hanno rifiutato. Stamane manderemo vedette e navi per portarli verso Valencia”. 

 

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