La guardia di finanza ha fatto irruzione stamattina nella sede della Sparkasse di Bolzano, la cassa di risparmio dell’Alto Adige, nell’ambito dell’inchiesta sul riciclaggio di fondi da parte della Lega. Dopo un movimento di 3 milioni di euro dal Lussemburgo alla banca, i pm di Genova hanno avviato una rogatoria internazionale al Granducato per capire se la cifra possa riferirsi al cosiddetto “tesoro “del Carroccio.
A causa del “tesoro” di 48 milioni di euro di rimborsi elettorali dal 2008 al 2010, lo scorso luglio sono stati condannati in primo grado per truffa Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito, per i quali è in corso l’appello. Sembra che la segnalazione di alcune operazioni, pochi giorni dopo le elezioni del 4 marzo, arrivata dal Lussemburgo a Bankitalia sia stata rigirata dalle autorità antiriciclaggio agli inquirenti genovesi, che vogliono adesso capire se la cifra può essere riferibile a persone vicine alla Lega. Lo riportano il Fatto Quotidiano, Repubblica e Stampa, dai quali emerge anche il sospetto che qualcuno voglia screditare Matteo Salvini, da poco salito al governo.
In attesa della condanna definitiva di Bossi e Belsito, i magistrati e la guardia di finanza stanno cercando di rintracciare i 48 milioni per, eventualmente, chiederne la confisca. Di questa cifra, però, sono stati trovati soltanto 2 milioni, i vertici della Lega fanno sapere che il resto è stato speso negli anni per attività politiche. Quando l’indagine stava per fermarmi, è arrivata la segnalazione dal Lussemburgo ed è stato aperto un fascicolo senza indagati con l’ipotesi di riciclaggio.