Ilva, Di Maio incontra sindacati e Regione Puglia

di Redazione

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Ilva, Di Maio incontra sindacati e Regione Puglia

| lunedì 18 Giugno 2018 - 08:10

Inizia questo pomeriggio la nuova serie di incontri sull’Ilva. Al tavolo si siederanno, nuovamente, i sindacati metalmeccanici, il governatore della Regione Puglia, il sindaco di Taranto e il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Il ministro ha così calendarizzato: oggi alle 15 con le organizzazioni metalmeccaniche (Fim, Fiom, Uilm, Usb e Ugl), alle 17 col presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alle 17.30 con il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e alle 18 col prefetto di Taranto, Donato Cafagna. Domani alle 14 con le associazioni ambientaliste di Taranto, alle 15.30 con il Codacons e alle 16.30 con Arcelor Mittal che, attraverso la controllata Am Investco, si è aggiudicata l’Ilva.

Nei giorni scorsi Mittal si era dichiarata pronta ad incontrare Di Maio che intanto si è già confrontato con gli attuali commissari Ilva, Gnudi, Carrubba e Laghi. Si è quindi valutata la possibilità di far slittare l’ingresso di Mittal, previsto per l’1 luglio, di prorogare la gestione dei commissari per altri tre mesi e di assicurare ad Ilva la necessaria provvista finanziaria per superare l’estate. 

Ilva, riprendono le trattative: Di Maio guida il tavolo 

Sul tavolo anche l’ipotesi di chiudere l’area a caldo di Taranto per abbattere drasticamente l’inquinamento. I sindacati chiedono la continuità dell’Ilva segnalando come priorità il risanamento ambientale, la sicurezza sul lavoro e il rilancio industriale. Con Am Investco, i sindacati hanno in piedi una trattativa da diversi mesi. Nessuna intesa è stata però raggiunta. Azienda e sindacati restano ancora divisi su quanto personale Am Investco dovrà assumere dall’amministrazione straordinaria.

Le sigle metalmeccaniche chiedono che nel 2023 non ci siano esuberi e che tutti abbiano una copertura tra reinserimento al lavoro, esodo agevolato e incentivato oppure pensioni. Il sindaco di Taranto vuole la continuità dell’Ilva a partire dal risanamento ambientale, mentre la gran parte delle sigle ambientaliste chiedono la chiusura dell’acciaieria per puntare su nuove attività economiche per Taranto attraverso la riconversione del territorio e la tutela dei redditi dei lavoratori. 

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