Ocse, populismo in crescita: Eurozona a rischio

di Rosanna Pasta

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Ocse, populismo in crescita: Eurozona a rischio

| martedì 19 Giugno 2018 - 10:05

Nell’ultimo rapporto sull’Eurozona, in merito ai rischi sulle prospettiva di crescita, l’Ocse segnala l’ascesa dei partiti populisti in molti paesi europei e l’aumento di misure protezioniste. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, si tratta di dati allarmanti.

Ocse, populismo in crescita: Eurozona a rischio

“Un evento politico negativo come l’ascesa di partiti populisti in alcuni alcuni Paesi dell’area euro, associato all’architettura incompiuta dell’Eurozona, potrebbe portare ad un ripido aumento della ridenominazione del rischio e alla perdita di accesso al mercato per alcuni debiti sovrani della zona euro”, si legge nel rapporto Ocse.

Si auspicano nuovi interventi per risolvere il problema. “Una più rapida soluzione sull’alto livello di crediti deteriorati in diversi Paesi – recita l’Ocse – sarebbe cruciale per facilitare lo sviluppo del credito e la trasmissione della politica monetaria. Anche se in discesa, sono sempre alti in alcuni Paesi colpiti dalla crisi. In Italia al momento sono più alti che in Irlanda”. E ancora: “Un’accelerazione della soluzione agli npl è la chiave per espandere il credito bancario”, dal momento che il suo livello ancora alto è un “problema per la stabilità finanziaria”.

 Nel suo rapporto 2018 sull’economia dell’Eurozona, l’Ocse ne sottolinea la crescita “robusta”, della quale i vari Paesi dovrebbero approfittare per “migliorare la loro posizione di bilancio”, soprattutto quelli ad alto debito “dovrebbero assicurarne una discesa significativa”, consci del fatto che “il consolidamento di bilancio è desiderabile quando i tempi sono buoni”. Secondo l’Ocse, infine, si dovrebbero rendere più semplici le regole del Patto, “mantenendo la necessaria flessibilità per tenere in considerazione la situazione economica”.

Gurria: “Populismi alimentati da disoccupazione”

“La disoccupazione è sotto i livelli pre-crisi, la ripresa si è rafforzata”, ha affermato il segretario generale dell’Osce, Angel Gurria, al Parlamento Ue, ma i miglioramenti sono “ancora fragili e l’elevata disoccupazione ancora presente in alcuni Paesi ha spinto il sostegno ai partiti anti-Ue“. 

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