‘Ndrangheta nella gestione dei canili: 11 arresti

di Redazione

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‘Ndrangheta nella gestione dei canili: 11 arresti

| giovedì 21 Giugno 2018 - 10:02

La polizia, coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia della Procura di Reggio Calabria, ha eseguito 11 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute vicine alla ‘Ndrangheta, per l’assegnazione illecita di alcuni canili privati.

‘Ndrangheta nella gestione dei canili: 11 arresti

L’inchiesta, chiamata Happy Dog, ha confermato l’infiltrazione nel settore canino di persone vicine alla cosca Zagari-Fazzalari-Viola, ai fini del condizionamento degli appalti indetti dal Comune di Taurianova per l’assegnazione dei servizi di custodia e assistenza nei canili privati. Tra le persone agli arresti domiciliari c’è il direttore del servizio veterinario dell’Asp di Reggio Calabria, Antonino Ammendola.

Tra le azioni delle persone coinvolte, anche presunte condotte intimidatorie ed estorsive ai danni di un imprenditore del settore della custodia canina, pressato anche da alcune persone vicine ad altre cosche, quelle di Platì e Sant’Ilario sullo Ionio. 

Aidaa: “Giustizia fatta dopo 8 anni”

“È con viva soddisfazione che apprendiamo la notizia dell’arresto di 11 persone tra cui il direttore del servizio veterinario della ASP di Reggio Calabria Antonino Ammendola – ha affermato il presidente nazionale di Aidaa Lorenzo Croce – in relazione alle infiltrazioni della cosca Zagari-Fazzalari-Viola della ‘Ndrangheta nel business dei canili anche perché primi tra tutti noi di Aidaa abbiamo consegnato nel 2010 un dossier sulla gestione di 84 canili e rifugi privati gestiti direttamente dalle organizzazioni malavistose attraverso prestanomi tra i quali i canili di cui si parla in questa inchiesta della direzione distrettuale antimafia calabrese”.

Lorenzo Croce, oltre ad essere presidente dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente, è firmatario del primo dossier sulla gestione malavitosa di diversi canili del centro sud Italia inviata nel 2010 a diverse procure della repubblica del sud Italia. Nel dossier si metteva in evidenza il giro d’affari della malavita attorno alla gestione dei canili, che ammonta a circa 22 milioni di euro l’anno. Dopo 8 anni arrivano i primi riscontri con l’arresto di undici persone. 

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