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Aggressione Bettarini, uno dei fermati: “Non sono stato io, non sapevo chi fosse”

Una decina di coltellate in una notte d’estate, fuori da una discoteca di Milano, al figlio di Stefano Bettarini e Simona Ventura. Eppure tutti e quattro i fermati, accusati di tentato omicidio, negano. Questa mattina tutti hanno scelto di non rispondere alle domande del gip Stefania Pepe nell’interrogatorio di convalida, tranne Albano Jakei, italiano di origine albanese che alla fine ha deciso di parlare e di respingere le accuse. 

Niccolò Bettarini? “Non sapevo chi fosse”

“Sono contento che la povera vittima ora stia meglio, ma io non sapevo nemmeno chi fosse e non l’avevo mai visto prima e non sono stato io ad accoltellarlo”, ha detto Jakej, attraverso il suo legale, l’avvocato Daniele Barelli. 

Il giudice dovrà decidere sulla convalida dei fermi e sulla misura cautelare in carcere, chiesta dal pm Elio Ramondini, e il provvedimento è atteso per le prossime ore, probabilmente per domani.

Intanto, gli inquirenti e gli investigatori della Squadra mobile stanno lavorando per individuare le responsabilità di almeno altre sei persone, indagate in concorso sempre per tentato omicidio.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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