Vaticano, svelato un documento a favore della pillola

di Rosanna Pasta

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Vaticano, svelato un documento a favore della pillola

| mercoledì 11 Luglio 2018 - 10:27

Dal Vaticano spunta un documento a favore della pillola contraccettiva. Monsignor Gilfredo Marengo svela i retroscena che portarono alla stampa di “Humanae Vitae”, l’ultima enciclica di papa Paolo VI, risalente al luglio 1968, sulla vita matrimoniale. Sembra che fu proprio papa Montini ad opporre il veto ad un primo documento, il “De nascendae prolis”, in cui il Vaticano si sarebbe espresso positivamente sull’uso di contraccettivi come la pillola.

Vaticano, svelato un documento a favore della pillola

Nel suo libro “La nascita di un’enciclica“, una ricerca storica sulla genesi dell'”Humanae Vitae”, Monsignor Marengo scrive che un tempo la Chiesa pensò di affidare alle coppie stesse la possibilità di una genitorialità “responsabile”, attraverso l’uso di contraccettivi, che non fossero solamente quelli naturali, come la pillola appunto. L’idea si era fatta strada già nel 1966, ma nello studio dell’iter che due anni dopo portò alla realizzazione dell’enciclica sul matrimonio, emerge che il Pontefice pose il suo veto ad una conclusione a cui la maggioranza di teologi e specialisti avrebbe dovuto approdare in fase post conciliare. 

L’esame dei documenti dell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede e nell’Archivio Segreto Vaticano, da parte di Monsignor Marengo, ha quindi rivelato che la Chiesa prima del Concilio Vaticano II era a favore della pillola. “Molti erano convinti – scrive Marengo – che mantenersi in sintonia con il concilio (il Concilio Vaticano II ndr) esigesse di introdurre radicali mutamenti in questo campo. Una volta riconosciuto il valore in sè dell’esercizio responsabile della paternità, non era ragionevole fare coincidere questo giudizio con l’obbligare le coppie al solo uso dei metodi naturali; la pillola inibitoria andava considerata un mezzo attraverso il quale il fine di evitare un nuovo concepimento veniva raggiunto rispettando le esigenze dell’amore coniugale e la dignità del coniuge”.

Papa Montini – scrive ancora l’autore del libro – non giudicò accettabile questa tesi sulla quale era stato elaborato il documento della maggioranza approvato a fine giugno del 1966. Paolo VI ritenne più rassicurante mantenersi in un assetto tradizionale, non decise da solo ma fu consapevole che molti lo avrebbero lasciato solo”.

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