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Zanzara tigre, è allerta massima in 67 province italiane

Il caldo estivo è pienamente arrivato e con lui anche la zanzara tigre, che si sta diffondendo in tante città d’Italia. Nella settimana che va dal 26 luglio all’1 agosto, infatti, ben 67 province italiane saranno attaccate dal tanto temuto insetto. In una scala di allerta che va da 0 a 4, nella maggior parte delle zone interessate dall’infestazione di zanzara tigre, il livello è quello più alto. 

Zanzara tigre, è allerta massima in 67 province italiane

Sono maggiormente interessate dall’arrivo della zanzara tigre tutte le province di Puglia, Umbria e Basilicata. Quasi completamente attaccate sono le isole maggiori (Sardegna e Sicilia, dove però si salva Palermo), Calabria, Campania, Marche, Abruzzo, Friuli Venezia-Giulia, Emilia Romagna e Liguria. Il livello di allerta è massimo anche in Lombardia, soprattutto a Milano. Il Lazio registra un livello 4 a Roma, mentre in Toscana Firenze tocca il livello 3. Il Piemonte sarà colpito a metà, con un livello 2 a Torino. Colpito anche gran parte del Veneto, mentre Molise e Trentino Alto-Adige registrano un livello intermedio. Codice bianco invece per la Valle d’Aosta.

Perché si teme la zanzara tigre

La zanzara tigre, il cui nome scientifico è aedes alopictus, ha una lunghezza che varia dai 5 ai 10 millimetri e prende il nome dalle striature di bianco e nero. Si è sviluppata in ambiente urbano, per cui è sempre a contatto con l’uomo verso il quale si mostra molto aggressivo, soprattutto durante il giorno, periodo in cui generalmente è attiva. Questo insetto è temuto perché è capace di trasmettere virus ed epidemie ma è anche importante nella medicina veterinaria. 

Le alte temperature e le piogge favoriscono il proliferare della zanzara tigre. “Vi sono due aspetti climatici fondamentali che influenzano la proliferazione delle zanzare: le temperature e le piogge – spiega Valeria Paradiso, responsabile tecnico di Anticimex Italia -. Quando le temperature medie sono intorno ai 25°C, la zanzara può completare un ciclo di sviluppo in meno di 10 giorni. Ecco perché solitamente i picchi di massima densità si hanno solitamente nei periodi estivi. Le piogge abbondanti e frequenti innalzando il livello dell’acqua, determinano schiuse massive e creano molti focolai nuovi.” I dati, forniti dal bollettino di Vape Foundation, sono stati diffusi da Anticimex Italia, azienda specializzata nei servizi di igiene ambientale.

Rosanna Pasta

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Rosanna Pasta
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