In netto aumento i casi di avvelenamento di cani in giardini e ville private. E’ quanto riscontra l’Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, attraverso un recente bilancio.
“In questi primi sette mesi – si legge in una nota – sono stati circa 1.300 i cani avvelenati in proprietà privata, contro gli 878 casi di tutto lo scorso anno e di questi circa 400 sono morti a causa dell’ingestione di bocconi avvelenati, purtroppo in nessun caso fino ad oggi è stato trovato o denunciato il responsabile di questi avvelenamenti”.
Sono due le cause principali individuate da Aidaa. La prima sarebbe da addebitare a vendetta o fastidio da parte dei vicini “che non sopportano l’abbaio dei cani”. L’altra motivazione sarebbe da mettere in relazione con l’aumento di furti e rapine nei mesi estivi: “In secondo luogo vi sono (e sarebbero in aumento) gli avvelenamenti preventivi da parte di bande di ladri che uccidono i cani – spiega l’associazione – in prospettiva dei furti in villa magari proprio in concomitanza con il periodo delle vacanze”.
Le regioni più colpite dal fenomeno sono le isole maggiori ma anche Lombardia, il Veneto e la Toscana, mentre si registrano casi più sporadici ma non isolati anche in Trentino e Valle d’Aosta.