Viadotto Morandi, da Autostrade il progetto per la demolizione

di Redazione

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Viadotto Morandi, da Autostrade il progetto per la demolizione

| giovedì 30 Agosto 2018 - 09:54

Autostrade per l’Italia è pronta ad illustrare, alle 16:30 del 30 agosto, il piano per la demolizione e messa in sicurezza del ponte Morandi alle istituzioni genovesi. In questo modo si rispetterebbero i tempi richiesti dal governatore della Liguria e commissario per l’emergenza, Giovanni Toti, che vorrebbe un nuovo ponte entro un anno.

Al tavolo della discussione sarà presente anche Giovanni Castellucci, amministratore delegato della società che si dichiara disponibile ad incontrare Renzo Piano per concordare i lavori al nuovo progetto di ponte regalato martedì dall’architetto. 

Viadotto Morandi, da Autostrade il progetto per la demolizione

A finanziare i lavori per la ricostruzione dovrebbe essere la stessa Autostrade. “La legge prevede che la ricostruzione sia a carico del concessionario – ha spiegato Giovanni Toti -. E il concessionario attualmente  è Autostrade. Ad avviare il cantiere deve essere Autostrade, anche se a costruire potrà essere un’azienda di stato come chiede di Maio”. Il governatore ha risposto alla proposta di nazionalizzazione avanzata dal vicepremier del M5S. “Nazionalizzare è il rimedio sbagliato – ha detto Toti -: quando ci furono guai sulla Salerno-Reggio Calabria, l’autostrada era pubblica”.

Si fa strada anche l’ipotesi di un ingresso di Cdp in Autostrade, definito da Toti come “una scelta coerente e più ragionevole della nazionalizzazione”. “Non ho malanimo con questo governo – ha detto il governatore in una intervista a Repubblica -, ci  è stato vicino dal primo momento. Gli chiedo solo, in un momento drammatico, serietà e rigida divisione dei ruoli. Con i magistrati ad indagare e trovare i colpevoli. Con il governo che compie una seria verifica su concessioni, piani di investimenti, stato di sicurezza delle opere pubbliche. E con le istituzioni locali in grado di muoversi più velocemente possibile, per mitigare danni che si irradiano su tutto il sistema produttivo del Nord Ovest e sul pil italiano”.

Qualunque sia la scelta finale, Giovanni Toti manda un appello all’esecutivo perché si faccia presto. “Qualsiasi decisione prenda – ha detto -, non ritardi neppure di un minuto l’avvio dei cantieri per la ricostruzione del ponte. E si facciano, ancora più rapidamente, le grandi opere come la Gronda”. “Sono favorevole – prosegue – al fatto che Fincantieri costruisca il ponte, ha le capacità tecniche per farlo. Il governo ci pensi, però: dovremmo aspettare la modifica di leggi o la fine di un lunghissimo contenzioso per fare ripartire cantiere. Occorre un accordo di tutte le parti per ripartire subito”.

Luigi Di Maio procede con la sua proposta di far entrare Cdp in Autostrade, che ha tentato invano di evitare la nazionalizzazione. Il Governo è deciso, quindi, a revocare la concessione ad Autostrade, denunciare gli ex ministri che hanno firmato quell’atto e affidare la ricostruzione del ponte a Fincantieri.    

La nazionalizzazione “sarebbe una scelta in controtendenza nel mondo occidentale”, ha detto in un’intervista l’amministratore delegato di Atlantia e Autostrade, Giovanni Castellucci. “Non c’è alcun progetto né alcun contratto. Posso dire, tuttavia – ha spiegato a Repubblica – che la cooperazione con fondi di investimenti istituzionali anche di matrice pubblica e con obiettivi di lungo termine fa parte del nostro dna”. Pronta la risposta di Di Maio che dal Cairo ha detto: “Voi prima avete fatto questo guaio e poi volete una partecipazione per salvarvi in Borsa? Non è questo il nostro obiettivo, il nostro obiettivo è fare in modo che d’ora in poi se si paga il pedaggio non si rischi di morire”. E ancora: “Fino ad ora ha parlato l’a.d. di Atlantia, vorrei ascoltare i Benetton, battano un colpo, perché  è veramente vergognoso l’atteggiamento che hanno avuto fino ad ora”.

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