Manichini raffiguranti i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati bruciati dagli studenti che oggi hanno manifestato a Torino scandendo slogan contro il governo. L’onda lunga della protesta ha attraversato l’Italia passando da Monza, Roma, Napoli, sino ad arrivare a Palermo e Catania.
Ma le manifestazioni di protesta più forti sono state a Torino, dove gli studenti in corteo hanno attaccato alcune foto dei leader diLega e 5 Stelle con il volto ai lampioni di piazza Castello, sporcati da vernice rossa. Tutta l’area della protesta è presidiata da polizia e carabinieri.
Pronta la reazione di Salvini: “Questi ‘democratici’ studenti, coccolati dai centri sociali e da qualche professore – ha detto – avrebbero bisogno di molte ore di educazione civica. Forse capirebbero che BRUCIARE in piazza il manichino di Salvini, e di chiunque altro, o appenderne ai lampioni le immagini è una cosa schifosa”.
Diversa la posizione del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che, rivolto agli studenti, dice: ‘Le manifestazioni vanno fatte’. “Ci sono ragazzi che stanno manifestando, per prima cosa vediamoci, le porte del ministero sono aperte, parliamo. Costruiamo insieme una nuova scuola”, afferma Di Maio
“Oggi siamo in piazza perché subiamo l’ingiustizia quotidiana di costi economici insostenibili per studiare. La manovra finanziaria annunciata dal Governo ignora i problemi degli studenti, non prevede maggiori risorse per il diritto allo studio né per la qualità della formazione o per la ricerca. Da Nord a Sud, saremo in stato di agitazione permanente nelle scuole e nelle università finché non avremo risposte risposte concrete dal Governo nazionale mentre ad oggi Bussetti rifiuta di incontrare le rappresentanze studentesche”