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Inquinamento, l’allarme Onu: “Milioni di morti premature nei prossimi 30 anni”

L’inquinamento è una minaccia non solo per il pianeta ma anche per la salute umana: l’intero ecosistema è in ginocchio.

L’allarme arriva da uno studio di 250 scienziati dell’Onu, in cui si avverte che o si aumentano drasticamente le protezioni ambientali o città e regioni in Asia, Medio Oriente e Africa potrebbero vedere milioni di morti premature entro il 2050.

I dati

In un rapporto presentato oggi a Nairobi, in Kenya, sullo stato del pianeta si legge che un quarto delle morti premature e delle malattie in tutto il mondo è legato infatti all’inquinamento e ai danni all’ambiente causati dall’uomo.

Il rapporto, il sesto Global Environmental Outlook delle Nazioni Unite, avverte inoltre che gli inquinanti nei nostri sistemi di acqua dolce possono essere una delle principali cause di morte. Gli interferenti endocrini (che cioè alterano la normale funzionalità ormonale dell’apparato endocrino) avranno un impatto sulla fertilità maschile e femminile, così come sullo sviluppo neurologico dei bambini.

Tra i problemi messi in luce dal documento c’è un crescente divario tra Paesi ricchi e poveri: l’eccessivo consumo dilagante, l’inquinamento e lo spreco alimentare nel mondo sviluppato portano a fame, povertà e malattie nelle aree meno sviluppate. Solo le cattive condizioni ambientali “causano circa il 25% delle malattie e della mortalità globali”, ossia quasi 9 milioni di morti nel 2015. Sempre nel rapporto si legge inoltre che l’inquinamento atmosferico è la causa di 6-7 milioni di morti premature all’anno.

Secondo gli esperti, il pianeta “ha bisogno di muoversi verso un percorso di sviluppo più sostenibile, sebbene manchi ancora un sostegno sufficiente da parte dei leader economici e politici, che si aggrappano a modelli obsoleti di produzione e sviluppo”.

Gaia Di Giorgio

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Gaia Di Giorgio
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