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Porti, in Sicilia un sistema di 22mila imprese

Le vie del mare costituiscono degli asset fondamentali per lo sviluppo del territorio palermitano e regionale. È quanto emerso dall’incontro sull’Economia del mare organizzato da Intesa Sanpaolo, in collaborazione con SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), tenutosi stamattina presso la sala convegni di Intesa Sanpaolo in via Cusmano.

Presentata anche la V edizione del Rapporto “Italian Maritime Economy” di SRM che evidenzia la crescita dei porti italiani grazie alla sempre più significativa componente internazionale del trasporto marittimo.

Porti, in Sicilia un sistema di 22mila imprese

Il focus di SRM ha messo in evidenza il ruolo che il sistema marittimo e portuale di Palermo e dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale nel suo insieme svolgono per la crescita del territorio e ha sottolineato quali sono in prospettiva i nuovi driver da sviluppare per far sì che lo scalo sia sempre più protagonista con investimenti infrastrutturali e l’attrazione di investimenti imprenditoriali.

Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia Intesa Sanpaolo sottolinea che “La Sicilia, con oltre 22mila imprese della filiera del mare, è la terza regione per numero di unità. La provincia di Palermo è la sesta in Italia per valore aggiunto prodotto dal mare con 1,2 miliardi di euro ed è quinta per numero di occupati con 29.500 addetti. Nella crocieristica Palermo ha registrato nel 2018 una crescita del 26%, confermandosi settimo porto italiano e secondo in Italia per crescita. La cosiddetta economia del mare costituisce insomma un asset di crescita e sviluppo sempre più strategico e la connessione tra tutti gli attori coinvolti deve essere sempre più forte. La geografia non basta e i competitor sono sempre più agguerriti: occorre consapevolezza del nostro ruolo e delle nostre potenzialità per non perdere le opportunità connesse a questo grande settore. Intesa Sanpaolo sostiene il settore dei trasporti e della logistica convinto che imprese e infrastrutture di questo settore rappresentino un patrimonio dell’Italia e, nel caso specifico al centro dei lavori di oggi, di Palermo e della Sicilia”.

Per Alessandro Panaro, Responsabile Maritime & Energy di SRM “il Mediterraneo sta lanciando nuove sfide per i porti italiani; l’aumento della dimensione delle navi, che diventa sempre più incalzante; il raddoppio del canale di Suez che sta segnando incrementi percentuali elevati in termini di merci in transito via mare che ormai fanno segnare quasi 1 miliardo di tonnellate; le politiche sempre più aggressive dei Paesi del Middle East e North Africa in termini di attrazione di investimenti attraverso Free Zone che prevedono incentivi alle imprese molto ‘appetibili’. Ne deriva che bisogna iniziare per le nostre infrastrutture un percorso verso orizzonti di competitività fornendo certezza in termini di assegnazione delle risorse per gli investimenti, dando una significativa sterzata ai meccanismi burocratici che incidono sulle procedure di imbarco e sbarco delle merci e, non ultimo, incentivare un rafforzamento generale dell’innovazione portuale, tecnologica e organizzativa”.

Nel complesso l’Italia ha gestito, al 2018, circa mezzo miliardo di tonnellate di merci con una crescita media registrata nell’ultimo quinquennio del 2%.

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