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Corsica Ferries in Sicilia: annullato lo spot pubblicitario che pubblicizza la mafia

Mandolini in sottofondo, atteggiamento da mafioso e l’invito a venire in Sicilia per “far parte della famiglia“.

Lo spot della compagnia marittima Corsica Ferries, dal tema ‘Il padrino’ intende pubblicizzare i nuovi collegamenti francesi con la Sicilia: dal 21 aprile sono infatti attive le corse da Trapani a Tolone e Nizza.

Per pubblicizzare la novità, la Corsica Ferries ha però ideato uno spot pieno di cliché promuovendo l’immagine di una Sicilia gretta e arretrata, fatta di mafia, boss e malaffare. Sul profilo twitter è boom di gif e brevi video: dalla presentazione del protagonista Don Vincenzo al bacio all’anello, dal tagliacarte affilato tra le mani al tono di voce profondo uguale all’interpretazione di Marlon Brando nel celebre film ‘Il padrino’. Il tutto condito una carrellata di tovaglie a quadri, spaghetti e vino rosso.

Corsica Ferries annulla lo spot

La Corsica Ferries annuncia lo stop alla pubblicazione dello spot. La compagnia di navigazione ha quindi sottolineato di essere dispiaciuta per quanto avvenuto e ha immediatamente cercato di porre rimedio. “La compagnia ha preso atto delle reazioni negative allo spot ‘Rejoins les Siciliens’ e per questo è dispiaciuta – si legge in una nota – Lo spot, che introduceva un concorso per il mercato francese, aveva il solo scopo di comunicare l’apertura della nuova linea da Tolone a Trapani, per ‘Raggiungere i siciliani’. Gli argomenti usati (buon cibo, buona musica, belle ambientazioni familiari) erano volti a raccontare le peculiarità positive dell’Isola. La pubblicazione dei video è stata immediatamente sospesa”. “Da qui in avanti – ha aggiunto – la campagna prevede altri spot che esaltano le bellezze della Sicilia. Corsica Ferries crede nella nuova destinazione Sicilia e nelle sue potenzialità legate alla cultura, all’ambiente, alla gastronomia e all’accoglienza. Tale convinzione è supportata dall’andamento delle prenotazioni e, quindi, dalla reazione molto positiva del mercato, soprattutto francese al quale si rivolge”.

Le reazioni delle istituzioni locali

Protestano Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani, e Rosalia D’Alì, assessore e presidente del Distretto turistico della Sicilia occidentale polemicamente affermano: «La Sicilia non può e non deve essere identificata unicamente come terra di mafia. Soprattutto in chiave turistica».

“Pur sottolineando l’importanza di tali collegamenti che rappresentano per il nostro territorio un momento di favorevole crescita turistica ed economica in un periodo storico certamente difficile – dice Tranchida – non possiamo non evidenziare l’oggettiva inopportunità di alcuni luoghi comuni contenuti in quello spot. Veri e propri stereotipi negativi, riduttivi, avvilenti e vetusti, che mettono ulteriormente il dito nella piaga di un territorio già ferito, dipingendolo per quello che non è e generalizzando un fenomeno mortificante che esiste, ma che non è assolutamente totalizzante. La Sicilia non è solo mafia, un fenomeno triste e dannoso che, seppur non ancora sconfitto, è ormai fortunatamente messo all’angolo, bersaglio del giusto sdegno di un popolo che è stufo di essere etichettato come connivente”.

“Mi sono imbattuta casualmente in quello spot ed ho subito scritto una lettera al presidente della Corsica Ferries, invitandolo a modificarlo immediatamente – dice d’Alì -. La Sicilia è un’isola meravigliosa e di spunti per realizzare un video promozionale se ne sarebbero potuti scegliere a iosa. Eppure, è stato selezionato certamente il peggiore. Tutto ciò è generalizzante, illogico ed offensivo, e si scontra con il lavoro che il Distretto sta portando avanti, cioè una strategia di marketing efficace che promuova la Sicilia Occidentale, e che prevede anche una massiccia campagna pubblicitaria”.

Gaia Di Giorgio

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Gaia Di Giorgio
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