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A Lampedusa torna il “Premio giornalistico Cristiana Matano”

“Ci riproviamo per la quarta volta, trasformando lo scoglio arido di Lampedusa in una terra fertile, dove il teatro, la musica, lo sport, le arti e il sapere faranno da traino ai temi così tanto attuali della solidarietà e dell’integrazione”. Queste parole di Filippo Mulè, presidente dell’associazione onlus “Occhiblu”, sono una dichiarazione di intenti su quella che sarà la quarta edizione di “Lampedus’amore-Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano”, che si terrà a Lampedusa dal 6 all’8 luglio. La manifestazione è stata presentata stamattina al Teatro Massimo, alla presenza, accanto a Filippo, del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, del presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Giulio Francese, del segretario regionale di Assostampa, Roberto Ginex, moderati da Elvira Terranova, in una sala gremita di amici e colleghi di Cristiana e di alcuni ospiti che animeranno le tre serate lampedusane: Ernesto Maria Ponte e, con le loro storie di riuscita integrazione, l’atleta olimpionico Rachid Berradi e il musicista Chris Obehi.

“La nostra – riprende Mulè – è una scommessa puntata verso il centro del Mediterraneo e, soprattutto, verso l’ultimo lembo d’Italia e d’Europa, terra di frontiera e allo stesso tempo di straordinaria dolcezza e umanità. In tre anni, superando i nostri limiti, abbiamo raccolto testimonianze, ricordato Cristiana come forse sarebbe piaciuto a lei e raccontato un mondo straordinario. Lo faremo ancora una volta, con un programma più ricco dei precedenti, grazie ai tanti che ci sostengono e sposano il nostro impegno, creando importanti momenti di confronto e di riflessione, sorridendo e stringendoci in un unico ideale di fratellanza. Crediamo in quello che facciamo, ci vorrà un’altra impresa, ma siamo pronti”.

Il sindaco Orlando: “Credo che Cristiana fosse tutto tranne che pesante, era leggera, aveva quella leggerezza che Italo Calvino dice essere la prerogativa di chi possiede valori forti. Palermo ha un passato di pesantezza e sta conquistando spazi di leggerezza. E credo che lo stesso valga per Lampedusa. Stiamo subendo una rivoluzione culturale pericolosissima: ci hanno insegnato ad avere cura di chi è diverso da noi, più debole, più povero, però ci siamo distratti e stiamo passando dall’avere cura all’avere paura. Certi messaggi sono disumani e inaccettabili”.

Giulio Francese: “L’Ordine è sempre stato vicino al Premio, ma a me piace raccontare Cristiana da amico. Sono stato uno dei primi giornalisti con cui ha lavorato appena arrivata a Palermo: l’ho voluta a collaborare con l’emittente di cui ero direttore, conquistato dal suo sorriso e dalla sua professionalità. E lei è diventata subito un volto riconoscibile, aveva il dono di sapersi fare amare. Credo che questo Premio, che ha trovato sempre maggiore consenso, sia il miglio modo per tenere in vita il suo sogno”.

Roberto Ginex: “Cristiana è stata una di noi, tra i nostri dirigenti, tra le nostre donne impegnate all’interno del sindacato, per noi ricordarla è un piacere oltre che un dovere. Ed è anche un modo per sottolineare l’impegno di tutti i precari che lavorano nel mondo del giornalismo, in un momento difficile in cui bisogna difendersi da chi vuole limitare la libertà di stampa. Vogliamo testimoniare il nostro impegno in tal senso proprio attraverso il Premio dedicato a Cristiana”.

“La nostra banca – sottolinea Salvatore Malandrino, regional manager Sicilia di UniCredit – è da sempre vicina alle esigenze del territorio in cui opera, anche in virtù del ruolo di banca di riferimento; proprio per questo motivo siamo felici di supportare il Premio Lampedus’Amore fin dalla sua prima edizione del 2016.  Il tema della solidarietà, infatti, ci sta particolarmente a cuore: noi vogliamo essere non solo finanziatori ma anche protagonisti e facilitatori di un cambiamento nella società.  In UniCredit crediamo che per fare bene bisogna fare del bene”.

Il Premio e la giuria

Il Premio giornalistico internazionale, evento attorno al quale ruota tutto il progetto di “Lampedus’Amore”, è patrocinato dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, dalla Federazione Nazionale della Stampa, dall’Assostampa Siciliana e di Palermo. Il tema dell’edizione 2019 è: Lampedusa e il Mediterraneo, le vie dell’accoglienza e della bellezza. Il Premio è riservato ai giornalisti italiani iscritti all’Ordine e ai giornalisti stranieri autori di articoli, inchieste e servizi andati in onda e/o pubblicati su carta stampata, tv, radio, agenzie di stampa e testate online (regolarmente registrate), tra il 9 luglio 2018 e l’8 giugno 2019.

Oltre 50 elaborati arrivati, tutti di ottimo livello: contengono testimonianze, fatti e reportage – legati a Lampedusa e al Mediterraneo – inerenti ai valori della solidarietà e dell’integrazione, al fenomeno delle migrazioni, allo sviluppo del turismo e alla bellezza del territorio, alla salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente. Il Premio è suddiviso in cinque sezioni: Stampa estera, Stampa nazionale, Giornalista emergente (under 30), Premio speciale (assegnato su proposta della giuria), più un segmento dedicato agli studenti delle Pelagie che hanno partecipato al corso di formazione giornalistica.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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