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Carabiniere ucciso, uno dei due americani fermati “L’ho ucciso io”

Sono stato io, l’ho ucciso io“. Dopo quasi 10 ore davanti ai carabinieri di Via In Selci e agli inquirenti, uno dei due giovani americani fermati per l’omicidio del vice brigadiere Mario Rega Cerciello ha confessato. E’ stato lui, ha detto, ad aver accoltellato 8 volte il 35enne.

L’aggressione

Il carabiniere è stato aggredito a coltellate durante un intervento la notte scorsa a Roma. Erano in cerca di droga a Trastevere ma la sostanza acquistata era semplice aspirina: perciò hanno rubato la borsa del pusher nel tentativo di recuperare i soldi.

Rega si era appostato per fermare due persone ritenute responsabili di un furto e un conseguente tentativo di estorsione, quando una delle due ha estratto un coltello e ha ferito più volte il vicebrigadiere. Inutili i soccorsi presso l’ospedale Santo Spirito, dove il militare è poi morto. Questa la dinamica della vicenda che ha portato all’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

I due fermati sono di nazionalità americana. Sarebbero stati intercettati in un hotel di via Federico Cesi, non lontano dal luogo del delitto.

Carabiniere ucciso, uno dei due americani fermati “L’ho ucciso io”

A sciogliere i dubbi sul ruolo dei due, inizialmente sospettati solo di furto, è stato il ragazzo con i capelli mesciati, lo stesso già descritto dalla centrale operativa nelle prime ore della mattina per l’identikit. Resta al vaglio il ruolo del secondo giovane americano.

Da quanto si apprende, i due avevano fretta di dileguarsi e sarebbero ripartiti ieri sera per gli Stati Uniti con un volo da Roma. Da qui, la necessità da parte degli inquirenti di eseguire il fermo e scongiurare così la fuga. Ma non è tutto: il giovane che ha confessato sarebbe di famiglia molto facoltosa e ha pagato, a quanto apprende l’Adnkronos, il conto dell’hotel di lusso anche all’amico.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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