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Torino, il rogo alla Cavallerizza fuori dall’area Unesco

La biblioteca nazionale di piazza Carlo Alberto finì in cenere nel 1904. Il Teatro Regio di piazza San Carlo bruciò nel 1936. Un fulmine fece crollare la guglia della Mole Antonelliana nel 1953. La cappella della Sindone prese fuoco nel 1997. Esattamente al centro di questi monumenti andati in fumo, si trova la Cavallerizza Reale. Un enorme complesso tra i giardini reali e via Verdi, per cui da oltre 25 anni si cerca un nuovo utilizzo.
Stamane stava per essere divorato dalle fiamme. Un improvviso incendio scoppiato poco dopo le sette, ha svegliato il quartiere. A prendere fuoco il tetto di una manica del complesso denominata le Pagliere, dove veniva accatastata la biada per i cavalli a servizio della corte dei Savoia. Un edificio basso, a due piani, disposto su due maniche, che non fa parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, come il resto del complesso denominato Zona di comando e riconosciuto dall’ente parigino patrimonio dell’Umanità nel 2008. Uno dei due bracci era già bruciato nel 2014 per un incendio doloso. L’altro è stato solo in parte distrutto stamane, l’area bruciata è di 250 metri quadri. Ancora da chiarire i motivi.
L’intero complesso ha ospitato negli anni varie manifestazioni culturali, ma non è mai stato riqualificato, come invece avvenuto per le Ogr di corso Castelfilardo. Nell’abbandono in cui è stato lasciato, è diventato una sorta di casa-laboratorio di alcuni artisti e studenti della vicina accademia delle Belle Arti. (ITALPRESS)

Redazione

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