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Coronavirus, Conte: “Due casi confermati in Italia, ma ‘no’ all’allarmismo”

“Abbiamo anche in Italia, per la prima volta, due casi accertati di Coronavirus. Si tratta di due turisti cinesi nel nostro Paese da pochi giorni”. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “In Italia abbiamo assunto il massimo rigore in funzione preventiva. Si parla di principio di precauzione. Siamo nella condizione di poter tranquillizzare tutti i cittadini, si sono verificati questi episodi ma la situazione è sotto controllo“.

“Questo non significa che ci stiamo appagando. Sono in atto delle tracciature, dei percorsi per limitare i rischi. Siamo fiduciosi che rimarrà confinata questa situazione”, ha aggiunto Conte, che in merito ai casi di discriminazione nei confronti della popolazione cinese ha sottolineato che si tratta di “episodi tipici di ignoranza. Significa non aver letto i giornali e non fidarsi delle autorità scientifiche che ci hanno dato delle notizie rassicuranti”.

“La situazione è totalmente sotto controllo, niente allarmismi“. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa a Palazzo Chigi assieme al premier Giuseppe Conte dopo aver annunciato la presenza in Italia di due casi di Coronavirus. “È un fatto abbastanza normale se pensiamo alla statistica, visto che in Europa ci sono già dieci casi, era abbastanza probabile”, ha aggiunto Speranza, spiegando che i due turisti cinesi “sono in isolamento all’Istituto Spallanzani” di Roma.

“I due pazienti sono stati immediatamente ricoverati, sono in isolamento e in buone condizioni, la tempestività dell’intervento ci fa pensare che non ci sono persone esposte. Appena sono comparsi i sintomi i pazienti sono stati presi in isolamento e quindi protetti, questo ci fa essere abbastanza tranquilli”, ha detto Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma dove da ieri sono ricoverati due turisti cinesi cui è stato diagnosticato il coronavirus. “Come ha detto il ministro Speranza – ha aggiunto in conferenza stampa alla presenza del premier Giuseppe Conte – ci aspettavamo che prima o poi arrivassero dei casi anche in Italia“.

E c’è un caso sospetto di Coronavirus a Reggio Calabria. La direzione aziendale del Grande ospedale metropolitano comunica che “nel pomeriggio di oggi è stata ricoverata presso il Reparto di Malattie Infettive in regime di isolamento respiratorio una giovane affetta da una sindrome respiratoria febbrile. Dal momento che la giovane aveva recentemente soggiornato a Shanghai, l’ospedale ha adottato tutte le misure di sicurezza previste dai protocolli del ministero della Salute per il controllo dell’infezione da nuovo Coronavirus (2019-nCoV). Le condizioni cliniche della paziente sono al momento soddisfacenti”. La Microbiologia e Virologia dell’ospedale “sta effettuando i necessari esami diagnostici” e “come da accordi già intercorsi, nella mattinata di domani saranno inviati campioni biologici al laboratorio di virologia dell’Irccs specializzato in malattie infettive ‘Spallanzanì di Roma”.

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha intanto dichiarato l’emergenza globale per il Coronavirus. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra, ha spiegato che “questa scelta deriva da quanto sta accadendo non in Cina, ma negli altri Paesi”. L’ultima volta hche l’Oms aveva dichiarato l’emergenza globale risale al luglio del 2019, in seguito all’epidemia di Ebola in Congo.

Il Coronavirus, dalla Cina, si è diffuso in diverse nazioni, tra cui Stati Uniti, Giappone, Singapore e Thailandia. “In totale ci sono ora 7834 casi confermati di coronavirus, tra cui 7736 in Cina. 170 persone hanno perso la vita a causa di questo focolaio, tutte in Cina”, ha aggiunto Ghebreyesus. “La maggior parte di questi casi è associata a persone che sono state a Wuhan”, ha sottolineato Michael Ryan, direttore esecutivo del programma emergenza dell’Oms.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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