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Istat, 4 famiglie su 10 al Sud non hanno pc o tablet

L’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 ha messo in evidenza la necessità di avere a casa spazi sufficienti per chi ci vive e una strumentazione informatica adeguata per consentire agli studenti la possibilità di seguire le lezioni a distanza, a chi lavora di potere continuare a farlo anche da casa e a chi lo vuole di relazionarsi con gli altri, guardare film, trovare occasioni di svago per il tempo libero.

Secondo quanto rende noto l’Istat, negli anni 2018-2019, il 33,8% delle famiglie non ha un computer o un tablet in casa, il 47,2% ne ha uno e il 18,6% ne ha due o più. La percentuale di chi non ne possiede sale al 70,6% tra le famiglie di soli anziani (65 anni e piu’), ma scende al 14,3% tra le famiglie con almeno un minorenne.

L’impatto del livello di istruzione è molto forte: nelle famiglie mediamente piu’ istruite (in cui almeno un componente è laureato) la quota di quanti non hanno nemmeno un computer o un tablet si riduce al 7,7%.

Nel 22,7% delle famiglie sono meno della metà i componenti che hanno a propria disposizione un pc da utilizzare. Solo per il 22,2% delle famiglie e’ disponibile un computer per ciascun componente.

La percentuale di famiglie senza computer supera il 41% nel Mezzogiorno, con Calabria e Sicilia in testa (rispettivamente 46,0% e 44,4%), ed è circa il 30% nelle altre aree del Paese. Più elevata nel Mezzogiorno anche la quota di famiglie con un numero di computer insufficiente rispetto al numero di componenti: il 26,6% ha a disposizione un numero di pc e tablet per meno della meta’ dei componenti e solo il 14,1% ne ha almeno uno per ciascun componente.

Viceversa, nelle regioni del Nord la proporzione di famiglie con almeno un computer in casa e’ maggiore. In particolare a Trento, Bolzano e in Lombardia oltre il 70% delle famiglie possiede un computer, e la quota supera il 70% anche nel Lazio.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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