Categorie: Intrattenimento

Il gioco online salva gambling e casse statali

Paracadute gioco online. È questo il titolo che campeggia sul settore del gambling italiano, uno tra i più colpiti dall’uragano della pandemia da Covid 19 e dall’espansione del gioco illegale, come abbiamo raccontato in questo articolo. Un paracadute di fondamentale importanza, che ha permesso di salvare il salvabile, che ha mantenuto in vita tantissime aziende che, invece, avevano dovuto abbassare le saracinesche del comparto tradizionale e terrestre.

Una boccata d’ossigeno per lavoratori e professionisti, ma anche per le casse dello stato: grazie all’online infatti l’Erario italiano ha continuato a incamerare milioni. Meno rispetto al periodo pre covid, ovviamente, ma comunque abbastanza per arginare una crisi economica senza precedenti. A riflettere su questi numeri, su questi scenari e queste prospettive è stato direttamente Marco Spallone, nel corso dell’audizione al Senato per la Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico. Il professore, docente di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università di Pescara “Gabriele D’Annunzio”, ha spiegato che la quota della raccolta online è passata dal 33% del 2019 al 61% del 2021. Un cambiamento strutturale che è senza dubbio il più importante degli ultimi tre anni, sollecitato in maniera chiara dalla pandemia, che ha impedito per molto tempo di giocare sulla rete fisica.

I dati parlano di una crescita nel 2020 confermata poi anche nel 2021, con un sorpasso del gioco online che prima rappresentava solo un terzo del mercato, mentre adesso ha capovolto la situazione, raggiungendo i due terzi del totale. “La parte delle lotterie rimane concentrata sul canale fisico, i dati non sono cambiati molto, anche se c’è stato un incremento sul canale online, ad esempio, per i gratta e vinci. In rete c’è principalmente il betting, con un’offerta molto alta, poi i giochi di abilità e il poker online. La quota delle scommesse online sul totale del betting è passata dal 58% del 2019 addirittura all’82% del 2021”, ha concluso Spallone.

Fondamentali nella crescita del settore online sono stati i bonus senza deposito dei casinò online e le altre agevolazioni proposte dalle aziende del settore, ma anche la comodità del canale e i payout, “che hanno fatto spostare e consolidare di molto la domanda dei giocatori sull’online. Il payout – ha sottolineato il professore – è la leva strategica attraverso cui i vari operatori che offrono betting competono tra loro. Il passaggio alla tassazione sul margine lordo ha visto tra le sue giustificazioni più importanti quella di permettere ai concessionari italiani che offrivano betting online di essere competitivi sui mercati internazionali”.

Senza il gioco online, insomma, il gambling italiano avrebbe chiuso per sempre.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

Condividi
Pubblicato da
Redazione
Tags: Gioco onlineregolamentazione gioco online