Roma, crac del gruppo “Impresa”: 10 arresti | Accertato un “buco” di centinaia di milioni

di Angelica Serrai

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Roma, crac del gruppo “Impresa”: 10 arresti | Accertato un “buco” di centinaia di milioni

| mercoledì 15 Giugno 2016 - 08:23

Dopo aver accertato un “buco” di centinaia di milioni euro, la Guardia di Finanza di Roma ha eseguito stamane 10 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di amministratori e alcuni dirigenti di ‘Impresa Spa‘, società di costruzioni specializzata nella progettazione e realizzazione di grandi infrastrutture, attualmente in amministrazione controllata.

L’Impresa Spa fa capo agli imprenditori Raffaele Raiola e Vincenzo Maria Greco, entrambi destinatari di un provvedimento di custodia in carcere. Le indagini degli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma della GdF hanno consentito di accertare la cattiva amministrazione della società.

Secondo gli inquirenti, dei 10 arrestati due noti imprenditori sarebbero “operanti nel settore delle opere pubbliche, con l’accusa di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, nonché reati fiscali, ricettazione e riciclaggio”. L’operazione ‘O Professor’ ha riguardato l’amministrazione straordinaria della Impresa Spa.

Questi i nomi degli arrestati finiti in carcere: Domenico Chieffo, Michele Parisi, Francesco Ruscigno, Alessandro Parisi. Questi, invece, gli arrestati posti ai domiciliari: Ludovico Greco, Maria Grazia Greco, Maurizio De Lieto, Massimo De Lieto (attualmente all’estero).

I due imprenditori, nella mala gestione della Impresa Spa, “hanno provocato un dissesto finanziario rilevantissimo con oltre 80 milioni di debiti verso l’Erario per mancato versamento di imposte e contributi nonché un deficit fallimentare ammesso al passivo per oltre 440 milioni di euro”.

Complessivamente, spiegano gli inquirenti, per le 4 società in amministrazione controllata sono stati accertati debiti complessivi per oltre 700 milioni euro. Le attività svolte dai finanzieri, avviate fin dal 2013, si sono concretizzate in intercettazioni telefoniche ed ambientali, perquisizioni locali, attività di osservazione e pedinamento, rilevamenti contabili e complesse indagini finanziarie.

Sono state individuate “ingegnose operazioni e schemi contrattuali artatamente predisposti per consentire illecite distrazioni patrimoniali in danno di Impresa Spa ed a favore degli amministratori, per un valore complessivo di oltre 25 milioni di euro”.

Gli investigatori hanno messo in luce le complesse operazioni finanziarie e societarie, ideate dagli indagati, “per svuotare sistematicamente il patrimonio aziendale“. Più nel dettaglio, l’opera di “spoliazione” della società è stata realizzata inizialmente con alcune cessioni di credito effettuate ad un prezzo irrisorio da Impresa Spa verso società riconducibili agli indagati, “al solo fine di canalizzare ingenti risorse finanziarie nei patrimoni personali degli imprenditori oggi arrestati”.

Un credito di 10,8 milioni di euro, ad esempio, è stato ceduto al prezzo nettamente inferiore di euro 2,1 milioni di euro, determinando così una spoliazione della società pari a 8,7 milioni di euro. Dopo l’operazione, parte delle somme corrisposte sono rientrate nel patrimonio degli indagati mediante finanziamenti a società riconducibili agli stessi.

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