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Ingroia attacca il ministro Severino: “Preoccupato per la negazione del diritto di critica”

PALERMO, 18 MARZO 2013 – “Solo diritto di critica“. Si difende così l’ex procuratore Antonio Ingroia, oggi leader del movimento “Rivoluzione civile”, di fronte all’attacco del ministro della Giustizia, Paola Severino.

L’attuale Guardasigilli ha chiesto, infatti, di “estendere l’azione disciplinare” alle dichiarazioni rilasciate dall’ex pm di Palermo al Corriere della Sera dopo la decisione con la quale la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna a sette anni di Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa.
“Sono stupito – continua Ingroia – le mie erano solo critiche legittime e non attacchi personali”.

Il ministro avrebbe citato un passo di due interviste del 10 e 11 marzo 2012. “Ho la sensazione – aveva dichiarato Ingroia – che la sentenza e il dibattito che strumentalmente ne sta scaturendo rientrino in quel processo di continua demolizione della cultura della giurisdizione e della prova che erano del pool di Falcone e Borsellino”. In un’altra dichiarazione Antonio Ingroia si era detto “sorpreso per questo esito perché conosco le prove che ci sono nel processo, ma non posso dirmi altrettanto sorpreso conoscendo la cultura della prova del presidente Aldo Grassi, che é totalmente lontana dalla mia”.

Oggi, l’ex procuratore della Repubblica di Palermo, continua a sostenere la validità delle affermazioni rilasciate alla stampa esattamente un anno fa. “Il senso delle mie parole – dice Ingroia – non é cambiato. Sono preoccupato per lo stato della facoltà di critica. Non ho inteso offendere o insultare nessuno. Ritengo di avere esercitato solo un diritto di critica, che può essere anche aspra, ma ero preoccupato che una grancassa politico mediatica potesse demolire la cultura della giurisdizione del pool”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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