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Berlusconi: “Vogliono la mia morte politica” | Ma Alfano replica: “Uniti, ma niente sfiducia”

Tante e tanto forti le correnti, che la zattera del Pdl si perse in balia dei flutti. Il Consiglio Nazionale è alle porte e nell’ardore della raccolta dei consensi – e delle firme – tra lealisti, fuochisti, falchi, colombe et similia la guerra non accenna a placarsi.

E se da un lato si tenta di serrare le fila, ricompattare il gruppo, con un vertice che avrebbe dovuto essere risolutivo, dall’altro arrivano le perplessità dei “fedeli alla linea” del governo, pronti a disertare il summit, una riunione di cui, a detta di Cicchitto, “non si vede l’utilità”. Insomma, la frattura si fa ogni minuto più insanabile, nonostante il monito di Quagliariello che prevede sorprese quanto ad affluenza, visto che “Sabato il campionato fa una giornata di sosta”.

Poi, in serata, la palla passa direttamente al Cavaliere, che, in occasione dell’incontro con gli under 30 di Forza Italia ammette di non poter chiedere ai suoi ministri e ai parlamentari di continuare nel sostegno a quello stesso governo che sta per rendersi complice dell’omicidio politico dello stesso Berlusconi, per mezzo dell’ormai tanto discussa decadenza.

Pronta giunge la replica di Angelino Alfano, che, dalle colonne del Corriere della Sera, richiama gli uomini del suo partito all’ordine e all’unità. Alla distensione dei toni. Pur tuttavia non mancando di ribadire il proprio sostegno al governo Letta. Insomma, nonostante i buoni intenti a mascherare l’inquietudine interna del più grande partito italiano, il processo di avvicinamento al Consiglio di sabato sembra teso come mai prima d’ora.

 

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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