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Diecimila aziende fallite negli ultimi nove mesi | Il dato peggiore in dieci anni

Una parabola discendente che getta sale sulle ferite della nostra economia. Un altro dei record che una nazione non spera mai di superare è stato raggiunto dall’Italia in questa fine di 2013. Sono infatti 9.902 le imprese fallite nei primi tre trimestri di quest’anno. Un aumento del 12 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e la crescita dei fallimenti è aumentata del 9 per cento nel solo terzo trimestre. I dati, raccolti da Cerved e visionati dall’agenzia Ansa dipingono un quadro drammatico sullo stato di salute dell’impresa italiana.

I fallimenti, per la società specializzata nell’analisi delle imprese e nella valutazione del rischio del credito, sarebbero al livello “massimo osservato da più di un decennio nel periodo gennaio-settembre”. I fallimenti toccano tutte le forme giuridiche di impresa. Le società di capitale hanno visto un aumento dei default del 12 per cento, le società di persone sono aumentate del 10 per cento, mentre tutte le altre forme giuridiche nel dato aggregato sono aumentate dell’11 per cento nel conto delle aziende fallite.

Ma anche i settori industriali non hanno conosciuto una tregua: le aziende più colpite dai fallimenti sono le industrie dei servizi dove i fallimenti sono aumentati del 14 per cento, subito dietro la manifattura che vede un incremento dei fallimenti dell’11 per cento, invertendo il valore di crescita positivo del 2012. E l’edilizia continua la sua triste discesa e si aggiudica il posto come settore più martoriato dalla crisi con un aumento dei fallimenti del 9,7 per cento. 

I fallimenti però hanno anche una qualifica territoriale e geografica: la Lombardia detiene il record di fallimenti, 2.250 nei primi nove mesi del 2013, aumentato quindi del 13 per cento, Ma il peggiore trend nel confronto con l’anno scorso si registra in Emilia Romagna e Veneto, con un + 19 per cento, e il Lazio che vede aumentare i fallimenti del 15 per cento, male anche il Mezzogiorno d’Italia. Solo in Liguria i Umbria il trend è negativo e sui fallimenti c’è una diminuzione dell’11 per cento in Liguria e – 18 per cento in Umbria.

Alessandro Amato

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Alessandro Amato
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