I lavoratori di Almaviva Contact di Palermo stavolta sono seriamente preoccupati di perdere il proprio posto di lavoro. Il “gioco” del rimpallo di responsabilità tra istituzioni locali e azienda non convince più, anzi spaventa. La paura più pressante è soprattutto quella che una delle due parti molli: la Regione per le richieste sempre più numerose dell’azienda, Almaviva per i tempi troppo lunghi della burocrazia nella risoluzione della vertenza.
“La situazione adesso è veramente delicata e dobbiamo farci sentire dalle Istituzioni”, dicono molti lavoratori dei call center di Palermo che domani, mercoledì 29 gennaio, parteciperanno alla grande manifestazione organizzata dai sindacati, come momento clou di una serie di iniziative di protesta. Il corteo si muoverà da piazza Marina, dove il concentramento è previsto per le 9, a piazza Indipendenza, davanti alla sede della Presidenza della Regione. I sindacati chiederanno di incontrare il governatore Crocetta e l’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri.
Sono molti i dipendenti che lavorano in Almaviva Contact da anni e nel tempo hanno costruito una famiglia, hanno acceso dei mutui e adesso non possono permettersi di ritrovarsi disoccupati.
Temono per il futuro della propria occupazione soprattutto i lavoratori a progetto. “Senza la sede unica – dice Marco Brazzò – i primi a essere mandati a casa saremo noi, perchè nella sede di via Marcellini (dove dovrebbero essere riuniti i due call center ex Alicos ed ex Cosmed, n.d.r.) non c’è posto per tutti, oltre al fatto che con il calo delle commesse, l’azienda, com’è ovvio, proteggerà soprattutto i dipendenti”.
Intanto, Almaviva Contact per dare un segnale ai propri dipendenti, e in seconda battuta alle Istituzioni locali, ha dato il via alle procedure per il trasferimento della sede legale da Roma a Palermo.
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(Foto d’archivio)
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