Ancora un aumento alle accise sui carburanti si abbatte sulle famiglie italiane. Da sabato benzina e gasolio aumenteranno di 0,24 centesimi al litro che diventano 0,34 per il gasolio considerando l’Iva ai prezzi attuali. Incrementi che rimarranno in vigore fino a fine anno e che erano stati previsti ad agosto del 2013 come copertura finanziaria di alcune voci del decreto Fare.
In questo modo ogni famiglia italiana con un’auto a benzina che percorre mediamente 15 mila chilometri all’anno si troverà a dover spendere 13 euro annui in più. Diciassette se l’auto va a gasolio. Un’ulteriore analisi della Cgia di Mestre, associazione di artigiani e piccole imprese, sottolinea anche che negli ultimi 4 anni le accise sono aumentate dieci volte con un peso sulle tasche delle famiglie cresciuto di 257 euro per chi possiede un’auto a benzina e di 388 per chi va a diesel.
Disappunto da parte della Codacons che attraverso una nota ha lanciato un appello al presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “È ora di finirla di considerare gli automobilisti come polli da spennare e cominciare a tassare nel rispetto del criterio della capacità contributiva. Insomma, più hai più paghi, non più viaggi più paghi, visto che ormai non si viaggia più per piacere ma per lavoro. Peraltro il gettito previsto per questa misura è talmente basso che certo non ne risentiranno le casse dello Stato. ci aspettiamo quindi che annulli questo aumento”.
“Inoltre – prosegue il Codacons – sarebbe una bella novità se il nuovo governo attuasse finalmente un provvedimento promesso da oltre 10 anni, un meccanismo che sterilizzi l’aumento dei prezzi dei carburanti evitando che la doppia tassazione accise+Iva si traduca in una stangata eccessiva a fronte di aumenti del petrolio”.