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Riforma delle Province, bagarre sull’articolo 10 | Seduta rinviata a un passo dall’approvazione

Dopo l’atteso accordo tra la maggioranza, M5S e Ncd, la riforma delle province sembrava finalmente trovato il vento giusto per arrivare in porto, poi il pasticcio dell’articolo 10, con il governo che dapprima aveva ritirato la riscrittura lasciando a una legge l’onere di regolare le funzioni deputate al nuovo ordinamento territoriale. Poi, dopo le contestazioni, con il deputato Pd, Antonello Cracolici che ha definito “un grave errore” il rimandare una decisione così importante a una legge di futura approvazione e che, dopo una breve sospensione dell’Aula, ha annunciato un emendamento che entrerà nel merito delle funzioni delle amministrazioni metropolitane.

A quel punto, però, è venuta a mancare l’unione di intenti che aveva già portato all’approvazione dell’articolo 8, che istituisce il “super-sindaco” delle aree metropolitane, eletto dalla Conferenza che riunisce i sindaci di ogni singolo Comune appartenete all’area. E l’articolo 9, che stabilisce quali comuni aderiranno alle città metropolitane.

Neanche la riunione dei capigruppo è stata sufficiente a ristabilire gli equilibri creatisi in Aula grazie all’apporto dei deputati di Ncd e M5S. Il presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone, è stato dunque costretto a rinviare tutto a domani, ore 11.00, quando ci saranno da approvare solo due articoli.

 

 

Gabriele Ruggieri

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Gabriele Ruggieri
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