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Antimafia, la ricetta di Simona Vicari: | “Curare le imprese contaminate” /VIDEO

La mafia si riorganizza ed è in continua evoluzione. Ha una capacità di cambiare repentina e potente. Lo Stato deve imparare ad aggiornare le proprie leggi con altrettanta velocità e capacità”. Ha le idee chiare il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari.

La sua proposta la lancia durante la IV sessione di “Ripensare l’antimafia” la grande assise di Palermo alla quale prendono parte magistrati di prima linea ed importanti esponenti del governo e del mondo delle istituzioni, anche culturali. Proprio stamani da questo incontro è partito anche l’affondo del Presidente della Corte d’appello di Palermo secondo il quale l‘Agenzia per i beni confiscati alla mafia non funziona.

Fra i partecipanti anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando e la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi. La Vicari è seduta proprio accanto alla Bindi con la quale scambia più di una battuta durante il dibattito moderato dal giornalista de il sole 24 ore Nino Amadore. Un dialogo che si percepisce costruttivo anche da chi è in sala.

“Il condizionamento mafioso nel circuito produttivo è palese. Il nostro compito – ha continuato la Vicari – deve essere quello di ‘curare’ le imprese perché esistono imprese colluse ma ce ne sono altre costrette a piegarsi alla mafia. Questi imprenditori vanno assistiti, le loro imprese sottratte al giogo della mafia, i lavoratori tutelati. Bisogna costruire un percorso nel quale il Ministero abbia un ruolo importante di affiancamento e di assistenza per reinserire queste imprese, quando possibile, nel circuito produttivo sano”.

Manlio Viola

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Manlio Viola
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