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McDonald’s chiude in Crimea | e la Russia minaccia il boicottaggio

“A causa di motivi operativi che sfuggono al controllo di McDonald’s, le attività dei ristoranti situati a Simferopoli, Sebastopoli e Yalta, sono state temporaneamente sospese. Speriamo di essere in grado di riprendere il loro lavoro al più presto possibile”, è quanto si legge nel comunicato diffuso dalla famosa catena di fast food, facendo intendere un boicottaggio della penisola ucraina appena annessa dalla Federazione russa. Resteranno invece aperti gli store situati a Mosca e nel resto della Russia.

“McDonald’s ha chiuso i suoi ristoranti in Crimea. Questo è molto positivo – ha commentato il leader ultranazionalista russo Vladimir Zhirinovski – Desidero che faccia lo stesso qui. Darò istruzioni alle organizzazioni cittadine del mio partito di tenere manifestazioni vicino a tutti i ristoranti McDonald’s. Voglio che spariscano dalla mia vita”, ammonendo inoltre che toccherà poi alla Pepsi Cola.

Nel frattempo, McDonald’s ha offerto a tutti i dipendenti dei punti vendita le cui attività sono state sospese, di essere trasferiti in Ucraina mantenendo le proprie posizioni, gli stipendi e il trasferimento delle loro famiglie, aggiungendo inoltre una fornitura di alloggi per tre mesi a spese della società. Qualora il dipendente dovesse non essere d’accordo, gli verrano fornite altre opzioni di cessazione del rapporto di lavoro con il pagamento di un indennizzo.

Secondo The Voice of Russia, la sospenzione delle attività dei McDonald’s, che conta 79 fast food in 23 città in Ucraina, implicherebbe il licenziamento di 500 persone in Crimea

Francesco Reina

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Francesco Reina
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