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Marchionne: “Non licenzieremo nessuno” | Ma il titolo Fiat cede quasi l’8% in borsa

La FCA ha presentato il suo piano industriale per il 2014-2018. A farlo l’amministratore delegato Sergio Marchionne e i vertici del gruppo nella sede di Chrysler di Auburn Hills. La produzione di Jeep a Melfi, investimenti per Mirafiori, Grugliasco e Cassino e il pieno utilizzo dello stabilimento di Pomigliano. Insieme all’annuncio di avere posto come obiettivo quello di non mandare via nessun lavoratore e la reintegrazione dei cassaintegrati il piano della casa automobilistica piace molto ai sindacati. “Siamo impegnati a non mandare nessuno a casa – ha detto Marchionne – quando arriverà l’industrializzazione dei prodotti rientreranno tutti quanti”.

I segnali più positivi arrivano in particolare dagli investimenti che il gruppo intende fare sui marchi Alfa Romeo e Maserati. I nuovi modelli dello storico marchio Alfa Romeo saranno tutti prodotti in Italia e anche il futuro di Maserati sarà legato in modo strettissimo agli stabilimenti industriali italiani. Quindi sembra che si inizi a vedere una fine per i lunghi anni di cassaintegrazione per i lavoratori del gruppo. A Melfi il piano prevede la produzione di 200000 Jeep nel 2018, a Pomigliano l’impianto, parola di Marchionne, sarà utilizzato a pieno. “

L’obiettivo a cui punta Marchionne è quello di 7 milioni di auto vendute nel 2018, con 55 miliardi di investimenti sulla ricerca e lo sviluppo. “Un piano coraggioso di rottura – spiega Marchionne – con il passato”. Gli obiettivi, sempre nel 2018, che il gruppo si è posto sono il raggiungimento di 132 miliardi di ricavi e 5 miliardi di utile, ridurre l’indebitamento sotto il miliardo e non fare nessun aumento di capitale. Ma anche di Ferrari si è parlato molto a Detroit.

”Montezemolo ha fatto – evidenzia Marchionne – un lavoro eccezionale per posizionare Ferrari”. Insieme a Luca Cordero di Montezemolo, Sergio Marchionne ha annunciato un tetto ai volumi di produzione della Ferrarri che non supererà le 7000 vetture. Una decisione che sembra essere indirizzata verso la creazione di esclusività del marchio col cavallino, ma rimane aperta l’idea di potere aumentare fino a 10000 unità nel caso in cui si verificasse un netto aumento del reddito alto nei paesi emergenti e sui mercati “non tradizionali”.

Ma i titoli del gruppo hanno iniziato le contrattazioni di oggi in ribasso perdendo quasi il 6,7 per cento, mentre in tarda mattinata accusano una flessione del 7,1 per cento attestandosi ad una quotazione di 7,87 euro. Reagisce male il mercato che nei primi tre mesi fa registrare un netto negativo per 319 milioni, contro un utile di 31 milioni nello stesso periodo del 2013.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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