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Thailandia, legge marziale e censura dei media | Spenti dieci canali televisivi “dannosi”

In Thailandia l’esercito ha decretato la legge marziale e la censura dei media, ai quali “è fatto divieti di riportare o diffondere notizie o immagini dannose per l’interesse nazionale”. Dieci canali televisivi accusati di “distorcere l’informazione” e “aggravare il conflitto” sono stati spenti. Il Paese asiatico è al centro di nuove proteste e disordini dopo la recente destituzione della premier Yingluck Shinawatra.

Stati Uniti e Giappone hanno intanto espresso preoccupazione per l’introduzione della legge marziale e per la situazione di tensione che si è venuta a creare dopo la crisi politica. Da Washington arrivano le parole della portavoce del dipartimento di Stato americano Jen Psaki: “Tutte le parti in campo devono rispettare i principi democratici e garantire la libertà d’espressione”.

Il Giappone esprime una “grave preoccupazione” e auspica una soluzione pacifica ai disordini in Thailandia, dopo che l’esercito ha dichiarato la legge marziale. “Sollecitiamo con forza le parti interessate a dare prova di moderazione e a non usare la violenza – ha detto il portavoce del governo, Yoshihide Suga -. Speriamo vivamente che la situazione venga affrontata in modo pacifico e democratico”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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