“La Battaglia del terzo stadio”, un insolito titolo per una tesina da portare alla Maturità. Ma non per Giulia Valenti, la studentessa bresciana appena 21enne che ha avuto la forza di affrontare la sua battaglia più difficile, quella contro il linfoma di Hodgkin.
Giulia avrebbe dovuto affrontare l’esame di Maturità lo scorso anno, ma nel dicembre 2012 inizia a non stare bene, e dopo le analisi, il responso. Il tumore in stadio avanzato aveva già intaccato midollo, intestino e inguine: “È stato un momento di buio totale: non capivo quello che stava succedendo – ha raccontato Giulia a La Stampa – Non osavo neppure pronunciare la parola guarigione, non ci credevo più neppure io. Alla scuola, ovviamente, non ho più pensato, mi sono affidata ai medici e alle cure. Ho avuto solo la grinta necessaria per imporre il mio volere, quando ho chiesto che mi operassero alle ovaie per conservare gli ovociti così da garantirmi la possibilità di una gravidanza”.
12 chemioterapie, 17 radioterapie, un’operazione al collo e una terapia aggiuntiva per conservare gli ovociti, la malattia non la abbatte, anzi, inizia a riprendersi in mano la sua gioventù e l’immensa forza di resistenza viene coronata, dopo un anno di sofferenze, da una bella notizia: il tumore è stato debellato.
Il primo pensiero è stato quello di riprendere a frequentare la scuola: “È difficile rimanere concentrati, e la testa vola di continuo alla malattia. Non ero sicura dal punto di vista psicologico di poter arrivare alla maturità, ma ci ho voluto provare: non mi interessa il voto, m’interessa dimostrare a me stessa che ce la posso fare”.
Mesi e mesi di studio per recuperare tutto il programma arretrato e davanti alla scelta del tema della tesina, i dubbi sono stati pochi: raccontare come vincere il cancro, con un percorso che spazia tra gli studi di Marie Curie per la radioterapia alle “armi interiori” della filosofia e dell’italiano.
Gli esami per lei sono già conclusi perché sono stati anticipati per non saltare alcuni controlli medici. Pensa già all’università, dove vuole frequentare la facoltà di Scienze infermieristiche: “In questo anno e mezzo credo di essere diventata più vecchia di 20 anni e ho imparato a vedere le cose con occhio diverso. Quando sei ad un passo dalla morte capisci che puoi davvero fare a meno di tutto ciò che è accessorio e inutile. Ti accorgi che siamo ingabbiati in mille stupidità. Oggi sono un’altra persona, non so se migliore o peggiore: di sicuro diversa. E averne consapevolezza penso sia la mia vera prova di maturità”.