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“Così le Camere di Commercio moriranno” |L’allarme di Helg per le scelte del governo Renzi

Turismo, economia, crescita ma anche politica e riforme: alla Camera di Commercio di Palermo il seminario di presentazione del progetto “Sportelli Turismo” ha fatto da trampolino di lancio per un discorso ad ampio raggio che ha toccato con forza la riforma della Pubblica Amministrazione voluta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. A puntare il dito è il presidente della Camera di Commercio di Palermo, Roberto Helg: “Il provvedimento che dimezza il diritto annuale che le imprese sono tenute a versare per l’iscrizione del Registro è una follia”.

La preoccupazione di Helg è forte sia per lo scenario nazionale che per quello siciliano: “Si parla anche di ridurre le Camere di Commercio a una per Regione. In Sicilia assistiamo a 360 gradi 500 mila imprese: le nostre aziende sono piccole, il loro contributo è in media di 108 euro. Le Camere hanno pagato allo Stato 80 milioni di tasse”, si sfoga Helg. “Senza i soldi, come fare a supportare e far crescere le aziende? La situazione siciliana è drammatica. Le Camere di Commercio siciliane con il contributo pagano sia i dipendenti che i pensionati”.

“Il provvedimento Renzi distrugge il sistema Camerale e ribadisco: questa è una follia”. Helg allarga il discorso anche al Fondo perequativo dell’Unioncamere nazionale, che dà appunto le risorse per il progetto “Sportelli turismo”. L’iniziativa infatti è possibile solo grazie al versamento del diritto annuale “la cui riduzione potrebbe determinarne l’interruzione”. Ma oltre il problema fondi, il progetto, presentato dal coordinatore Salvatore Pezzino, punta tutto sulla valorizzazione dei beni culturali del territorio siciliano.

L’obiettivo è quello di promuovere il tessuto imprenditoriale turistico della Sicilia. Per riuscirci, si punta sullo sviluppo del marchio di “Qualità e ospitalità italiana”: tramite un’attività di monitoraggio si promuoveranno le imprese d’eccellenza. Inoltre Pezzino annuncia: “Stiamo revisionando il portale del turismo: da ottobre inizieranno i lavori di miglioramento, puntando sulla valorizzazione del marchio Ospitalità italiana, che coinvolgerà alberghi, ristoranti e aziende volte al turismo”.

Secondo il Rapporto 2014 “Io sono cultura” elaborato dalla fondazione Symbola e Unioncamere, in Sicilia l’industria della cultura rende 2,4 miliardi di euro, pari al 3,4 per cento del totale della ricchezza regionale prodotta nel 2013, a fronte di un business che in Italia rende 74 miliardi di euro. Su 443.458 imprese che in Italia fanno parte del sistema produttivo cultura, 26.828 sono siciliane e danno lavoro a circa 61 mila persone, pari a circa il 4,2 per cento del totale degli occupati nell’Isola.

L’analisi di Unioncamere si sofferma poi sul rapporto tra le esportazioni culturali e il valore aggiunto dell’intera economia che, a livello nazionale, è pari al 3 per cento. In Sicilia la predisposizione ad esportare la propria cultura non è brillante: tra le regioni italiane l’Isola si colloca agli ultimi posti con uno 0,4 per cento. Peggio fanno soltanto Sardegna (0,2%) e Calabria (0,1%).

Per migliorare questi dati, ogni Camera di commercio in Sicilia sarà dotata di uno Sportello del Turismo per sviluppare attività che possano portare il “brand Sicilia” in tutto il mondo. Helg punta sull’internazionalizzazione: “Non possiamo più partecipare alle fiere con la logica dell’assessorato: bisogna fare un ragionamento commerciale, presentare la Sicilia come un tutt’uno. Cultura, prodotti enogastronomici, natura: l’insieme di tutto può portare turisti in Sicilia”.

Insomma attraverso gli Sportelli del turismo, Unioncamere Sicilia punta a rafforzare ulteriormente la centralità del ruolo di raccordo tra il sistema camerale e le imprese del settore e a valorizzare la lunga filiera del turismo agroalimentare, congressuale, nautico, verde e naturalistico. “In fatto di cultura e turismo la performance della Sicilia non è sicuramente tra le migliori”, ha commentato il vicepresidente di Unioncamere Sicilia, Vittorio Messina. “Tuttavia sembra vi siano ancora ampi margini di sfruttamento delle dotazioni di risorse culturali e di imprenditoria ad esse collegata. Turismo e cultura sono un binomio imprescindibile e insieme possono essere la forza motrice della nostra economia.”

E il settore aereo sta facendo la sua parte. A confermarlo sono i dati presentati dal direttore commerciale della Gesap, la società che gestisce lo scalo internazionale di Palermo, l’aeroporto Falcone Borsellino, e dalla manager di Volotea Valeria Rebasti. La compagnia low cost dal 2013 ha creato una base nello scalo palermitano e ha portato un grosso flusso di turisti in Sicilia: “L’utenza incoming viene soprattutto dalla Francia”, spiega la Rebasti, “Palermo è l’unica base italiana dopo Venezia. Con l’arrivo di Volotea in Sicilia si è registrato un deciso aumento dei passeggeri. Da inizio anno a metà giugno sono stati 100 mila e proprio a Palermo Volotea ha festeggiato il suo passeggero numero 3 milioni”.

Dati positivi anche dalla Gesap: “Nel 2011 l’aeroporto di Palermo aveva raggiunto i 5 milioni di passeggeri. Poi la crisi e i problemi delle società italiane, come Windjet e Alitalia, ci hanno fatto cadere nel baratro”, ha raccontato Chieppa che con orgoglio commenta i dati positivi degli ultimi mesi “Adesso siamo in ripresa, nel 2014 abbiamo raggiunto i 95o mila passeggeri internazionali. Stiamo per far arrivare l’Europa ricca anche in Sicilia. In media ogni viaggiatore porta 100 euro di spesa: una bella botta per l’economia”. Dal 2005 ad oggi, il traffico dell’aeroporto di palermo è incrementato quasi continuamente, eccezion fatta per il picco di 4.964.978 passeggeri ancora non raggiunto del 2011. Ma il 2014 potrebbe essere l’anno giusto per raggiungere il record.

Helg, che è anche vicepresidente della Gesap, ricorda infine che “Il bilancio della società finalmente è in attivo. Inoltre abbiamo raggiunto l’aumento di capitale di 30 milioni: proprio questa mattina la provincia, nonostante le grandi difficoltà, ha versato gli ultimi 10 milioni”.

Alessia Bellomo

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Alessia Bellomo
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