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Venezia71 Più o Meno: le pagelle del 4 settembre | “Controverso” il film su Pasolini /TRAILER

Voto 8 a Sabina Guzzanti – Decisa e battagliera in conferenza stampa, parla e risponde a tutti sena peli sulla lingua, dichiara l’inattaccabilità del suo film, La trattativa, che si basa su documenti di processi e dichiarazioni che sono stati controllati minuziosamente prima di essere inseriti nella pellicola. Sostiene che il suo film dà tutte le spiegazioni che servono per capire i rapidi cambiamenti cui è andato incontro il nostro Paese negli ultimi anni, e proclama la valenza collettiva che il cinema ancora possiede più di qualsiasi altro mezzo di comunicazione attuale. Fuori dai riflettori è gentile e sorridente, non lesina foto e autografi ai fan e conversa con tutti, chiedendo opinioni sul suo lavoro. Otto pieno per la simpatia, l’intelligenza e la disponibilità.

 

Voto 7,5 a Pasolini di Abel Ferrara – Il film di Abel Ferrara sembra poter essere definito con lo stesso aggettivo sovente utilizzato per definire il suo protagonista: controverso. La pellicola racconta l’ultimo giorno di vita di Pier Paolo Pasolini. Oltre alle ora trascorse in famiglia, abbiamo inserimenti di spezzoni di film, ricostruzioni di immagini legate ai suo scritti, passi di lettere e l’interessante intervista rilasciata a Furio Colombo, subito prima di perdersi nella notte romana che lo porterà verso il suo fatale destino. Willem Dafoe è un intenso interprete dell’uomo che sosteneva che coloro che hanno cambiato la storia sono coloro che hanno saputo dire di no. Accanto a lui un duo quasi paradossale, quello formato da Riccardo Scamarcio che interpreta Ninetto Davoli, e dallo stesso Ninetto Davoli che interpreta Eduardo De Filippo, interpreti immaginari del film mai girato Porno-Teo-Kolossal. Intensa la presenza di Roma, sfondo bellissimo e armonico della vicenda, sia di giorno che di notte. Splendida la fotografia e potentemente evocative le inquadrature, soprattutto i primi piani dei ragazzi di vita, che tanto ricordano quelli dello stesso Pasolini. Sfugge completamente, invece, ed è l’elemento più disturbante del film, il significato dell’uso alternato della lingue italiana e della lingua inglese nei dialoghi, con un Pasolini che parla in italiano con un vistoso accento straniero.

Voto 6,5 a Burying the ex di Joe Dante – Specifichiamo, innanzitutto, che la natura del voto dipende dal contesto (ovvero quello della Mostra del Cinema, che presenta pellicole di alto spessore qualitativo e appartengono a un genere e a una scuola cinematografica radicalmente diversi) all’interno del quale lo si sta valutando. Se lo giudicassimo all’interno del suo genere di appartenenza, probabilmente meriterebbe qualcosa in più. In ogni caso, ci voleva una ventata di leggerezza all’interno di questo festival. Burying the ex è una simpatica commedia horror, dove il protagonista, un amante dei film horror, vede morire la propria fidanzata, che è in procinto di lasciare, sotto i suoi stessi occhi. Ma non ha il tempo di rifarsi una vita con il suo nuovo amore, perché la ex non sembra aver preso in considerazione la formula “finché morte non vi separi”, ma ritorna come zombie per continuare a vivere con lui. A completare il terzetto principale e a far da spalla al protagonista, il classico amico sciupafemmine (qui è il fratellastro del protagonista) che risolve le situazioni con estrema ironia. Perfetto per chi ama ridere sul genere horror e sui zombie movie, e perfetto per una serata tra amici, pizza e birra compresi.

Voto 5 al red carpet di ieri sera – Se le attrici del film coreano Hwajang (Revivre) non ci avessero salvato, il red carpet di ieri sera sarebbe stata una delusione. Outfit inadeguati per l’occasione, che avrebbero fatto rabbrividire Enzo Miccio e Carla Gozzi.

Roberta Impallomeni

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Roberta Impallomeni
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