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Bologna, al via la trascrizione di nozze gay | È scontro tra il prefetto e il sindaco

Da oggi a Bologna le persone dello stesso sesso residenti in città, che si sono sposate all’estero potranno chiedere la trascrizione degli atti attestanti il loro matrimonio nell’archivio di stato civile del Comune. Ma è polemica tra il Prefetto Ennio Mario Sodano e il Sindaco di Bologna. Il Prefetto ha scritto al Comune chiedendo di ritirare il provvedimento “Non previsto dall’ordinamento italiano”. Ma il sindaco Virginio Merola risponde a tono: “Io vado avanti, la trascrizione non ha effetti legali, solo simbolici. La nostra è una battaglia di civiltà”.

Per il sindaco, dunque, per ora si va avanti, anche per dare un messaggio al Parlamento: “perché legiferi su questo tema, per dare certezza del diritto a queste persone”. E ciò che è accaduto, aggiunge Merola, “dimostra che c’è una discordanza tra le nostre leggi nazionali e quelle europee”. Il Prefetto, aggiunge il primo cittadino, “Credo abbia il diritto di revocare quel provvedimento”, ma intanto “noi oggi abbiamo registrato le prime unioni e andremo avanti”. Merola, infatti, è convinto che questa “sia una battaglia per i diritti civili, che serva anche per evitare sentenze diverse della magistratura”, dato che ce ne sono pro e contro la questione.

“Francamente – aggiunge – non comprendo perché, invece di emanare circolari contro i Comuni, non si preveda una legge, che sia il riconoscimento del matrimonio o una mediazione possibile come è stato proposto”. “io non revoco il provvedimento – conclude Merola – se lo riterrà opportuno, interverrà il Prefetto”. Si continua con la registrazione a Palazzo d’Accursio dunque, come stabilito dalla direttiva firmata dal sindaco il 30 giugno.

E sono tante le coppie che si sono presentate con il modulo compilato, la marca da bollo di 16 euro, documento di identità e atto di matrimonio; i documenti richiesti per la registrazione. Tra le altre ci sono  Rebecca Hetherington e Eleonora Tadolini sono la prima coppia arrivata in Comune per il «grande passo». Pronto anche il senatore Sergio Lo Giudice (Pd), a lungo presidente di Arcigay, che il 27 agosto di tre anni fa sposò a Oslo Michele Giarratano. In Comune non ci saranno però Matteo e Matteo, la prima coppia gay italiana, bolognese, a sposarsi a New York grazie alla norma del 2011 che consentì le nozze gay lì.

 

Redazione

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