Il Comune di Bologna dice sì alla trascrizione del matrimonio celebrato all’estero tra persone dello stesso sesso: questo tipo di unioni celebrate fuori dall’Italia tra due italiani, o tra un italiano e uno straniero, potranno essere trascritte nei registri di stato civile dal 15 settembre.

Il sindaco Merola aveva espresso la sua volontà di seguire l’esempio del collega del capoluogo campano De Magistris qualche settimana fa, in seguito a uno scambio di battuto con il consigliere del Pd Benedetto Zacchiroli: immediate le critiche del centrodestra e della Curia, che ha parlato di “propaganda” e “forzatura della legge”.

Per evitare di intasare gli uffici con richieste provenienti da tutta la Penisola, i requisiti principali per la registrazione sono: almeno uno sposo deve essere italiano; entrambi dovranno risiedere a Bologna. Il provvedimento non avrà comunque effetti giuridici o civili immediati in Italia.