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L’Eni al centro di un’inchiesta per evasione fiscale | Indagati due manager e un imprenditore

Perquisizioni nella sede milanese di Eni Servizi spa. La Procura della Repubblica di Roma ipotizza infatti l’esistenza di un “sistema di evasione delle accise sui carburanti per accumulare fondi per finanziare attività illecite”.

Tra gli indagati, sospettati di associazione per delinquere finalizzata all’evasione, due manager e un imprenditore. I tre avrebbero falsificato le “bolle” per non pagare le accise e creare una provvista occulta nei bilanci.

Nei guai l’ex direttore generale della Divisione Refining & Marketing e ora dipendente di Eni Servizi, Angelo Caridi; il manager Angelo Fanelli e l’imprenditore Roberto Turriziani.

La contestazione di evasione fiscale supera i 2 milioni di euro, ma la stima è che il danno per lo Stato sia ben più alto.

L’Eni ha fatto sapere che “si tratta di attività giudiziarie eseguite nell’ambito di un indagine pendente da circa due anni presso la Procura di Roma. Eni presta la massima attenzione al tema ed assicura una piena collaborazione alle autorità”.

Redazione

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