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Twitter fa causa al governo americano: “Violata la libertà d’espressione”

Twitter fa causa al governo federale statunitense, reo di aver violato il primo emendamento della Costituzione americana, quello relativo alla tutela della libertà di parola e di espressione: il portale di microblogging ha infatti depositato una denuncia presso una corte federale della California relativa alle restrizioni su ciò che Twitter può rivelare a proposito delle richieste avanza dall’Nsa o dagli agenti dell’Fbi, che riguardano informazioni e dati dei propri utenti nell’ambito, in teoria, di indagini attinenti alla sicurezza nazionale.

Il gruppo punta il dito principalmente contro il Dipartimento alla giustizia, che con le sue regole impedirebbe al social network di pubblicare informazioni più complete e dettagliate sui programmi di sorveglianza del governo, che da anni coinvolgono – a loro insaputa – i milioni di utenti iscritti al sito.

“Crediamo di avere il diritto in base al primo emendamento di rispondere pienamente alle preoccupazioni dei nostri utenti, informandoli anche sullo scopo dei programmi di sorveglianza del governo – ha spiegato il vicepresidente Ben Lee – Dovremmo essere liberi di farlo in maniera piena invece che in maniera incompleta e inesatta”.

La mossa di Twitter lascia con le spalle al muro tutti gli altri colossi informatici, che si sono limitati a firmare delle intese col governo federale, grazie alle quali però si possono informare con più facilità gli utenti sulle richieste di informazioni che riguardano i loro account.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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