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La protesta dei camionisti dell’indotto dell’Ilva |Serpentone di tir sulle statali intorno a Taranto

L’accelerazione alla conversione del decreto sull’Ilva di Taranto e grande attenzione .all’indotto. È quanto è emerso dalla riunione del tavolo sullo stabilimento siderurgico, svoltasi a Palazzo Chigi alla presenza del premier Matteo Renzi, dei commissari dell’Ilva, dei rappresentanti del Mef e del Mise.

A Taranto, gli autotrasportatori dell’indotto, che vantano da mesi crediti per diverse decine di milioni di euro dall’azienda siderurgica, hanno dato vita a un presidio “mobile” di protesta sulle statali vicine allo stabilimento di Taranto.

L’Ilva è in amministrazione controllata e il timore delle organizzazioni degli autotrasportatori è che i crediti siano ridimensionati o addirittura azzerati. Dopo aver stazionato per diversi giorni, con i loro mezzi, all’esterno di una delle portinerie dell’impianto siderurgico tarantino, riducendo al minimo l’entrata e l’uscita di materiali e prodotti dallo stabilimento industriale, circa 150 trasportatori sono partiti in direzione della strada statale 106 per Reggio Calabria e della 100 per Bari.

L’Ilva ha proposto ai trasportatori una revisione contrattuale che prevede, tra l’altro, il riconoscimento della prededucibilita’ dei crediti a far data dal 21 gennaio scorso, il pagamento, dal 30 gennaio, del 60% in acconto e il restante 40 entro 30 giorni dalla data della fattura anziche’ a 60 giorni, infine il pagamento, entro il 10 febbraio, delle commesse eseguite dal 21 al 30 gennaio scorsi. Proposta respinta da alcune delle organizzazioni dei trasportatori.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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