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La Cina taglia ancora il valore dello yuan | L’Europa soffre e brucia 227 miliardi

Una nuova giornata nera per le Borse Europee. La valuta cinese, lo yuan, si è ulteriormente indebolita oggi all’ apertura dei mercati asiatici, dopo la svalutazione-record di ieri. La Peoples Bank of China (la banca centrale cinese), ha infatti “limato” ulteriormente il valore di riferimento dello yuan, tagliandolo di un ulteriore 1,62% dopo il taglio di ieri, che è stato dell’1,9%.

Il valore di riferimento dello yuan segna il punto centrale di fascia di oscillazione del più o meno 2% nella quale lo yuan è legato al dollaro Usa. Oggi l’indice Stoxx 600, che contiene i principali titoli quotati sui listini europei, ha ceduto il 2,74% che equivale a 227 miliardi di euro di capitalizzazione in pratica “bruciati” al termine della seduta.

Scivola Piazza Affari assieme alle borse europee sui timori legati alla situazione della Cina. Il Ftse Mib perde il 2,5%. Sotto pressione i titoli legati all’economia cinese come quelli del lusso e le auto. Yoox cede il 4%, Fca il 3,81%, Luxottica il 3,6% e Moncler il 3,6%.

E non si arresta la caduta del prezzo del petrolio in scia alla svalutazione dello yuan cinese. Il greggio Wti cede lo 0,5% a 42,89 dopo che ieri era scivolato di oltre il 4% toccando i minimi degli ultimi 6 anni.

Intanto si registra un nuovo calo per l’oro e gli altri metalli preziosi. Le quotazioni dell’oro con consegna immediata scendono dello 0,4% a 1103 dollari l’oncia. Perde quota anche l’argento (-1% a 15,20).

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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