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Il ciclista USA che mandò in tilt Google Car | C’è ancora da lavorare sui sensori di movimento

Chi ricorda la sequenza di “Minority Report” in cui Tom Cruise viene inseguito da auto che si guidano da sole? Non avevamo pensato di poterla già avere a disposizione, invece esiste. L’auto che si muove da sola è già realtà: si chiama Google Car – per intero, anzi,Google driverless car, cioè “auto di Google senza pilota”, ed è stata messa a punto dall’ingegnere Sebastian Thrun.

Una realtà che ha però mostrato i primi problemi già nei mesi scorsi: a luglio, una Google Car ha causato un incidente stradale con lievi feriti; ieri, invece, è stato il turno di un ciclista di Austin, Texas. Mentre era in sella, ha trovato una Google Car all’altezza di un incrocio.

Il ciclista, non avendo diritto di precedenza, è rimasto fermo ma ancora in sella al proprio mezzo. Fermo secondo l’occhio umano, in movimento secondo i sensori della Google Car. Quando restiamo in sella alla nostra bici, creiamo involontariamente alcuni movimenti che l’auto intelligente percepisce come pericolo.

La macchina, allora, si è fermata: il sistema non lo prevedeva. Alla Google Car sono arrivati impulsi diversi in contemporanea, e questo ha creato dei problemi. Nell’arco di un paio di secondi, la macchina si è fermata ed è ripartita più volte, segno che per quanto reale possa essere l’auto intelligente, gli sviluppatori hanno ancora da lavorare per metterla su strada.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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