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Draghi: “Sull’inflazione meno ottimismo” | Ma la Bce “ha ancora tanti strumenti”

A Davos, al World Economic Forum, il presidente della Bce si è detto meno ottimista sull’inflazione. Le prospettive sono cambiate non solo per il forte calo dei prezzi petroliferi, ma anche per “la revisione al ribasso delle prospettive di crescita delle economie emergenti”.

Ma alla Bce, ha aggiunto, “abbiamo molti strumenti” di ulteriore intervento sull’economia per favorire una risalita dell’inflazione e la “volontà” di usarli.

Draghi ha ribadito poi che da parte della vigilanza europea sulle banche non ci sono nuove richieste di accantonamenti per far fronte ai crediti deteriorati. “Come autorità di vigilanza abbiamo fatto una valutazione approfondita pochi mesi fa, questa valutazione identifica pienamente tutti i crediti deteriorati e gli accantonamenti e aumenti di capitale necessari”.

“Ora la vigilanza unica ha mandato questionari che appena letti sono stati visti come nuove richieste: è stato un errore – ha affermato Draghi – il questionario riguarda come gestire i crediti deteriorati. E sappiamo che ci vorranno anni per gestirli”.

Draghi inoltre sull’Italia ha detto: “Nel mio paese di origine è stata fatta un po’ di confusione” sulla richiesta di chiarimenti giunta dall’SSM (vigilanza unica bancaria). Quello inviato nei giorni scorsi, insiste Draghi, “è stato solo un questionario con richieste di informazioni su come vengono gestiti gli Npl, niente di più”.

La divergenza fra i tassi negli Usa fissati dalla Fed, che ha imboccato un percorso al rialzo, e la Bce che resta in una posizione espansiva è “del tutto naturale”: ha concluso Draghi.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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