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Unioni civili, nuove tensioni in Aula | L’esame del ddl riprenderà il 24 febbraio

Il disegno di legge sulle unioni civili diventa sempre più un caso politico. Il passo indietro del Movimento Cinque Stelle che nella serata di martedì ha detto no all’emendamento Marcucci ha stravolto i piani della maggioranza.

E oggi, in una seduta dai toni piuttosto forti, il capogruppo del Partito Democratico Luigi Zanda ha chiesto al presidente del Senato Pietro Grasso di convocare la conferenza dei capigruppo e di spostare di qualche giorno la discussione in Aula. Zanda parla di necessità di un’ulteriore periodo di riflessione per portare a termine una buona legge, con una frase politichese ha sostanzialmente ammesso che bisogna riannodare i fili politici.

L’intesa con i grillini, insomma, è saltata e anche la relatrice del ddl Monica Cirinnà ha dichiarato di avere sbagliato “a fidarsi dei Cinque Stelle”.

Dal canto loro i pentastellati, per bocca della senatrice Nunzia Catalfo, hanno oggi detto no con chiarezza a un rinvio della legge, criticando gli emendamenti dei “bigotti finti cattolici della destra”. Una frase che ha irritato sia il centrosinistra che il centrodestra.

La verità è che i calcoli sui numeri della maggioranza su questo controverso disegno di legge diventano molto “ballerini” e che l’approdo al testo finale del ddl Cirinnà passerà attraverso un’altra lunga e complessa mediazione politica.

Alla fine Grasso ha deciso di convocare la conferenza dei capigruppo che ha deciso che l’esame del disegno di legge sulle unioni civili riprenderà nella giornata di mercoledì 24 febbraio. Lo ha riferito da Renato Schifani (Ap). Tra martedì e mercoledì il Senato esaminerà invece il decreto Milleproroghe.

 

Egidio Villa

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Egidio Villa
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