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Intercettazioni, Renzi: “Nessuna legge” | E su Regeni “vogliamo solo la verità”

Nessuna nuova legge sulle intercettazioni, parola del premier Matteo Renzi intervenuto ai microfoni del Tg5: “Le intercettazioni servono, ma i pettegolezzi sarebbe meglio non pubblicarli”. “Molti magistrati non le passano – prosegue – spero che ci sia responsabilità da parte di tutti”.

Si pensi piuttosto ad altro che non alle intercettazioni: “C’è bisogno di dire con chiarezza una cosa semplice: chi è onesto non deve avere paura dei magistrati ma a differenza del passato, quando i politici cercavano il legittimo impedimento, ora c’è un governo che dice prego lavorate…”.

“Un magistrato deve farsi sentire attraverso le sentenze. Noi speriamo che i magistrati arrivino a sentenza. Se c’è qualcuno che ruba voglio saperlo”, ha aggiunto Matteo Renzi al Tg5 commentando l’inchiesta di Potenza che ha portato alle dimissioni della ministra Guidi.

Capitolo Regeni, la priorità è una sola: la verità. “Abbiamo sempre avuto un buon rapporto con l’Egitto, però, parliamoci chiaro qui c’è un giovane italiano che è stato torturato ed ucciso. Per rispetto alla sua famiglia e al nostro Paese abbiamo il diritto e il dovere di conoscere la verità. Non potremmo fermarci se non davanti alla verità, quella vera, non quella accomodata”.

E sulle riforme, Renzi non si nasconde: “Quello che mi emoziona e quasi mi commuove è che siamo alla fine del percorso della riforma costituzionale, ci abbiamo messo sei letture, due anni, dopo che tutti gli altri non ci erano riusciti in trenta anni”.

“Credo che questa riforma sia un gigantesco passo avanti per l’Italia. Spero che le opposizioni votino, poi se hanno i numeri vinceranno loro – spiega il presidente del Consiglio – ma cercare di non far votare il Parlamento è quanto di più antidemocratico ci sia”.

Insomma, adesso va un po’ meglio all’Italia: “Non descrivo con ottimismo. Dico che l’Italia va meglio di un anno fa. E che nel prossimo anno andremo ancora meglio. Non dico che in Italia tutto va bene ed è tutto risolto ma credo che se tutti ci proviamo, anziché fare polemiche, l’Italia migliora, si rimette in moto“.

Emanuele Termini

Sono un giornalista nato con la passione per lo sport. Con il tempo e sotto l'occhio attento di maestri inflessibili, divento "onnivoro". Per Sì24 mi occupo di cronaca, di politica, di Palermo e del Palermo, squadra che seguo da vicino. Leggo e scrivo di tutto con una sola grande stella polare: la ricerca della verità.

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