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“Riesumare il corpo del piccolo Antonio Giglio” | La richiesta della famiglia di Fortuna Loffredo

Potrebbe allargarsi improvvisamente l’inchiesta sulla morte della piccola Fortuna Loffredo, la bambina di 6 anni abusata e gettata dall’ottavo piano di un’abitazione di Caivano (Napoli). La famiglia della giovane vittima, infatti, ha chiesto di riesumare il corpo del piccolo Antonio Giglio, il bambino di 3 anni precipitato nel giugno del 2014 dallo stesso palazzo del Parco Verde.

La richiesta è stata riferita dall’avvocato della famiglia Loffredo, Angelo Pisani. Il sospetto è che dietro le morti dei due bambini ci sia una rete di pedofili e vuole accertare eventuali altre responsabilità di Raimondo Caputo, 43 anni, arrestato venerdì con l’accusa di aver violentato e ucciso la bambina che si era ribellata alle molestie.

“Siamo solo alla prima pagina di un libro di orrore, violenza, degrado e criminalità mia letto prima ed inimmaginabile anche per il regista più cruento”, dice Pisani. “La giustizia deve arrestare tutti per rendere giustizia a Chicca e tutti gli altri banbini molestati e non curati della zona come anche al piccolo Antonio, morto come Fortuna”.

Ma l’avvocato si spinge oltre chiedendo “castrazione chimica e nessuna pietà per i crimini sui bambini” al legislatore. “Non immaginavo potesse esistere tale inferno dei bambini e che esistessero tanti mostri e nemici dell’infanzia così vicino a dove viviamo noi”.

“Mai come questa volta ho visto e sentito troppa violenza e troppi orrori, purtroppo la sentenza arriverà tra tanti anni – ha continuato Pisani – Ma non voglio tacere su tutto quello che ho sentito e costringerò lo Stato a guardare ed ascoltare”.

Infine c’è anche l’appello del ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Chi sa parli. Abbiamo bisogno di parole da parte di chi sapeva e non ha voluto dirle queste parole precedentemente perché questo silenzio è pesato in termini di ferocia quanto quel terribile gesto che ha visto coinvolta Fortuna”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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