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Istat, crescono i minori in povertà assoluta | Nel 2015 sono oltre un milione, l’11% del totale

In Italia i “minori in condizione di povertà assoluta sono 1 milione 131 mila”, “quasi l’11% di quelli residenti nel nostro Paese”. Lo rende noto l’Istat in audizione in commissione Lavoro al Senato sulle misure di contrasto alla povertà. E sottolinea: “Il numero di minori poveri assoluti risulta oltre il doppio rispetto a quello stimato nel 2011 (523 mila; il 5% del totale) e triplo rispetto a quello del 2008 (375 mila; il 3,7%)”.

L’Istituto di statistica fa notare, relativamente al 2015, che “nonostante l’assegno per il nucleo familiare concesso dai comuni alle famiglie con tre o più figli minori venga erogato a oltre 234 mila beneficiari, il 18,3% delle famiglie di questa tipologia (143 mila) continua ad essere in povertà assoluta, per un totale di quasi 183 mila minori“.

In Italia si nota “con una certa frequenza come, in capo a uno stesso beneficiario, vi sia il cumulo di più prestazioni”, con quindi sussidi doppi o multipli. “Si stima – aggiunge l’Istat – che ciò avvenga per poco meno di 1 milione di percettori, pari al 19% del totale dei beneficiari delle prestazioni assistenziali all’esame, come assegni sociali, pensioni invalidità civile o accompagnamento. Circa i due terzi delle risorse destinate alla famiglia e infanzia sono rappresentante dal cosiddetto bonus Irpef 80 euro”.

In base a stime di microsimulazione sugli effetti della misura, “solo un terzo della spesa totale per il bonus è destinato a beneficiari che vivono in famiglie collocate nei due quinti più poveri della distribuzione del reddito, mentre meta’ della spesa viene erogata a dipendenti che vivono in famiglie con redditi medi e medio-alti“.

Secondo il presidente dell’Istat Giorgio Alleva, nel 2015 “la quota di spesa pubblica destinata all’assistenza in Italia rappresenta circa il 10% (10,1%) del totale delle spesa in prestazioni di protezione sociale. Al netto del bonus 80 euro l’incidenza della spesa pubblica assistenziale sarebbe dell’8,2% riducendosi di circa due punti percentuali sul totale delle prestazioni di protezione sociale”.

“D’altra parte, le misure previste dal sistema socio-assistenziale sono solo in parte finalizzate al contrasto della povertà e non si rivolgono esclusivamente a individui in condizioni di difficoltà economica, avendo anche altre finalità – continua Alleva –  Il 44% degli individui che fruiscono delle principali prestazioni monetarie assistenziali previste dal sistema di welfare italiano e’ costituito da persone anziane”.

Si evince anche come il 31% dei beneficiari di assistenza in denaro vive in coppia con figli minori e il 16% da solo. In generale, l’Istituto di statistica riporta come dai dati dell’indagine sui redditi Eu-Silc del 2015 emerga che “tra i beneficiari di tali prestazioni, oltre il 25% si collochi negli ultimi due quinti della distribuzione del reddito familiare equivalente”.

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