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Piazza Affari regge allo “choc referendum”: -0,21% | In sofferenza le Borse asiatiche, Spread “normale”

Alla fine la tanto temuta “scossa” negativa ai mercati non è arrivata. All’indomani della vittoria del “No” al referendum e dell’annuncio delle dimissioni del premier Renzi, l’indice principale Ftse Mib, al termine di una seduta volatile e dopo un passaggio anche in territorio positivo, ha chiuso in calo dello 0,21% a 17.050 punti.

Occhi puntati su Mps che dopo sospensioni di scambi per eccesso di volatilità ha chiuso a -3,6% a 18,79 euro. E si rinvia di qualche giorno la decisione delle banche del consorzio di garanzia sulla firma del contratto per l’avvio dell’aumento di capitale col fine di permettere agli attori in campo, compresi i possibili anchor investor, di valutare l’evoluzione politica, alla luce delle dimissioni del governo Renzi.

Ripercussioni negative sulle Borse asiatiche che soffrono tutte con l’indice di Shanghai che cede l’1,4%, mentre quello di Shenzhen perde l’0,88%. A Tokyo l’indice Nikkei si attesta a 0,82%. In Corea, l’indice Kospi è a -0,37%. In negativo viaggia anche Hong Kong, con l’Hang Seng a -0,72%, e Sidney ha chiuso -0,8%.

L’euro scivola ai minimi degli ultimi 20 mesi, poco sopra quota 1,05 sul dollaro. Peggio di quanto accadde subito dopo lo shock della Brexit, sottolineano gli analisti. Lo Spread BTP – Bund balza a 178 punti, dai 162 di venerdì pomeriggio. Il rendimento del titolo decennale italiano torna al 2%. Alle 10,02 lo spread era pari a 165,2 punti base, in riduzione rispetto alle 8 del mattino.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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