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Bufera sul Campidoglio, arrestato Raffaele Marra | La Raggi si difende: “Forse abbiamo sbagliato”

Nuova bufera al Comune di Roma dopo le perquisizioni di ieri: Raffaele Marra, attuale capo del personale del Campidoglio ed ex braccio destro del sindaco di Roma Virginia Raggi, è stato arrestato dai carabinieri del Ros con l’accusa di corruzione. La vicenda che ha portato all’arresto è legata all’inchiesta sulla compravendita delle case Enasarco e risale al 2013. In quel periodo Marra era a capo del dipartimento politiche abitative del Comune di Roma.

L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. Il provvedimento giudiziario riguarda anche un’altra persona, il costruttore e immobiliarista Sergio Scarpellini. Secondo quando si apprende i militari stanno perquisendo la stanza di Marra in Campidoglio. Sul posto anche il pm della Procura di Roma Barbara Zuin.

Nello specifico si parla di un acquisto di una casa nel quartiere di Prati Fiscali da parte della moglie di Marra. Una casa di oltre 150 metri quadri che, secondo l’accusa, sarebbe stata pagata con due assegni per un totale di 350mila euro provenienti da un conto di Scarpellini. Marra è tuttora residente in questo appartamento e qui è stato arrestato stamani.

Secondo l’accusa inoltre, per l’acquisto della casa dal patrimonio Enasarco, Marra avrebbe beneficiato delle agevolazioni riservate agli inquilini (fino al 40% di sconto) pur non essendo di fatto ancora residente nello stabile di proprietà Enasarco.

Sussiste “un concreto e attuale pericolo di reiterazione di condotte delittuose” da parte di Marra “in considerazione del ruolo in concreto attualmente rivestito nel Comune di Roma, dell’indubbia fiducia di cui gode da parte del sindaco Virginia Raggi”. Questo è quanto risulta nell’ordinanza di custodia cautelare del gip che ha aggiunto: “Nonostante la campagna di stampa che pure si e’ registrata in suo sfavore, non e’ stato esautorato, ma e’ stato nominato Direttore del Dipartimento del personale”.

Sconcerto da parte dei consiglieri grillini: “Abbiamo appreso la notizia dell’arresto di Raffaele Marra dalle chat. Non se lo aspettava nessuno. Sottolineo che comunque non era un nominato ma un dirigente comunale che è stato in Campidoglio con Alemanno, Marino e Raggi”, ha detto Angelo Diario.

“I milanesi merito chiarezza. Non chiediamo le dimissioni di Sala: se ha la coscienza pulita faccia il sindaco a tempo pieno e lavori, se ha la coscienza sporca si dimetta. Un’indagine non vuol dire una condanna”. Lo ha detto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini aggiungendo che però “altro è la situazione di Roma, li’ l’unica parola è elezioni subito, perchè in sei mesi i 5 Stelle ne hanno combinate più di Bertoldo”.

Intanto l’ex capo dell’avvocatura capitolina Rodolfo Murra viene sentito in procura, come testimone, nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine di Virginia Raggi. La scorsa estate la sindaca di Roma chiese a Murra un parere preventivo sulla posizione di Salvatore Romeo, il dipendente comunale nominato capo della segreteria del primo cittadino, ottenendo qualche perplessità.

Polemiche durante l’Assemblea capitolina. I consiglieri Pd e Fdi hanno occupato i banchi del governo dell’aula Giulio Cesare in segno di protesta contro la mancata presenza del sindaco Virginia Raggi, dopo le loro richieste di riferire sul caso Marra. I dem hanno esposto cartelli con scritto “trasparenza”, urlando “onestà, onestà”. Il presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito (M5s) li ha espulsi e ha poi sospeso la seduta.

Redazione

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