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Berlino, la polizia sapeva dei piani del tunisino | Alfano conferma la morte di Fabrizia Di Lorenzo

La Germania ha offerto fino a 100mila euro di taglia a chiunque fornisca informazioni che portino all’arresto di Anis Amir, il tunisino ricercato dalla polizia perché sospettato di essere l’autista del Tir dell’attentato a Berlino“Era arrivato in Italia nel 2012” e nel nostro Paese è stato 4 anni in carcere a Palermo. Dopo aver scontato la pena, ha ricevuto un provvedimento di espulsione. Nel luglio 2015 aveva poi raggiunto la Germania e dall’aprile 2016 risulta “tollerato”.

E secondo il sito del settimanale “Focus”, la polizia sarebbe stata a conoscenza dei piani di Amri di compiere attentati in Germania “almeno dalla scorsa estate“. Secondo i media, questo sarebbe scritto in un’informativa “inviata il 21 luglio 2016 da uno 007 tedesco infiltrato. Il tunisino, in cella, avrebbe anche minacciato un cristiano: “Ti taglio la testa”.

“La magistratura tedesca, così come ha comunicato il ministero degli Affari Esteri della Germania, ha esaurito le verifiche necessarie e purtroppo, ormai – dichiara il ministro degli Esteri, Angelino Alfano in una nota – c’è la certezza che, fra le vittime, c’è l’italiana Fabrizia Di Lorenzo. Sono affettuosamente vicino alla famiglia e ai suoi cari, condividendone l’immenso dolore”.

“A mia zia le autorità tedesche ancora non consentono di poter procedere al riconoscimento proprio perché sono ancora in corso le operazioni preliminari mirate a stabilire l’eventuale legame di parentela. In questo momento non possiamo fare altre che pregare e sperare”, aveva detto Danilo Bianchi, cugino di Fabrizia. Sua madre si trova da martedì in Germania dove ha accompagnato il cognato Gaetano.

In Germania la procedura è più lunga. Ai familiari non è consentito di vedere la salma per il riconoscimento, se non dopo aver effettuato esami clinici che accertino il legame di parentela.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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