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Marchionne, ospedale Zurigo: “Grave malattia da oltre un anno”

Sergio Marchionne se ne va con discrezione, così come ha condotto la sua vita. I funerali del manager, morto il 25 luglio dopo un ricovero di un mese per complicazioni, si terranno in forma privata, probabilmente in Svizzera. Non sono previste celebrazioni pubbliche per l’ultimo saluto all’ex amministratore delegato di Fca. Le aziende del gruppo Agnelli (Exor, Fca, Cnh, Ferrari e Juventus) ricorderanno Marchionne in due cerimonie che si terranno, in momenti diversi, a Torino e ad Auburn Hills, sede del gruppo Chrysler negli Stati Uniti.

Jonh Elkann intende ricordare Sergio Marchionne, a fine agosto, al Santuario della Consolata a Torino, da sempre considerata “chiesa di famiglia” degli Agnelli. A settembre, invece, un ultimo saluto a Detroit. Anche la Juventus ricorderà il manager portando il lutto al braccio durante la prima amichevole della stagione. 

Intanto, dall’Ospedale Universitario di Zurigo dove l’ex amministratore delegato di Fca è deceduto, fanno sapere che Sergio Marchionne “da oltre un anno si recava a cadenza regolare presso il nostro ospedale per curare una grave malattia”. “Nonostante il ricorso a tutti i trattamenti offerti dalla medicina più all’avanguardia, il signor Marchionne è purtroppo venuto a mancare”, ha dichiarato un portavoce, esprimendo “il più accorato cordoglio” alla famiglia.

Morte di Marchionne, funerali in forma privata

Ancora non trapela alcuna informazione certa sul luogo in cui la famiglia di Sergio Marchionne ha deciso di celebrare i funerali. Il manager aveva un domicilio a Zurigo, nel paese di Schindellegi, ma la famiglia risiede nel cantone francofono di Vaud, vicino a Losanna, sul lago di Ginevra. La Svizzera, quindi, sembra il posto più probabile per i funerali, ma non si esclude la possibilità che le esequie vengano celebrate a Chieti, città natale di Marchionne. Si ipotizza anche che si proceda con la cremazione della salma e successivo trasferimento a Toronto, in Canada, dove è sepolta la madre. Finora, però, di certo c’è soltanto la volontà di celebrare i funerali in forma strettamente privata.

La reazione del mondo alla morte di Marchionne

La notizia della morte di Sergio Marchionne ha fatto immediatamente il giro del mondo. Le maggiori testate giornalistiche internazionali non hanno tardato a riportare il triste evento, ma anche qui ha preso il sopravvento la discrezione sulla vita privata, così i titoli hanno puntato principalmente sulle capacità manageriali dell’uomo che salvò la Fiat dal fallimento. 

“Sergio Marchionne, che ha fuso la Fiat con la Chrysler, è morto”, ha titolato il Wall Street Journal. Bbc online ha riportato: “L’ex boss della Fiat Marchionne è morto a 66 anni”. E ancora: “Sergio Marchionne, che ha salvato la Fiat e la Chrysler, è morto”, ha titolato il Washington Post. Il quotidiano spagnolo El Pais ha definito Marchionne come “l’uomo che salvò la Fiat” e anche l’edizione online del quotidiano francese Le Monde ha pubblicato la notizia nella sua home page. Infine il quotidiano britannico Guardian ha titolato: “Sergio Marchionne, il salvatore della casa automobilistica Fiat, muore all’età di 66 anni”.

Morte di Sergio Marchionne, parla il padre della compagna

A fronte di tanta discrezione attorno alla morte di Sergio Marchionne – della quale rimangono ancora avvolte da una nube di mistero anche le cause – emerge una intervista del padre della compagna, Manuela Battezzato, rilasciata a Il Corriere della Sera. 

“Ho parlato con Sergio poco prima che venisse operato ed era tranquillo“, esordisce così Pier Luigi Battezzato, intervistato da Il Corriere della Sera, che lo descrive come un uomo riservato e visivamente scosso dalla morte di Marchionne. La notizia del ricovero, delle complicazioni dopo l’intervento alla spalla e della morte a distanza di pochi giorni ha turbato anche gli equilibri di una famiglia che fino all’ultimo è rimasta con discrezione accanto al manager. 

“Quello di Sergio doveva essere un intervento semplice – spiega Battezzato -. E invece è accaduto il peggio“. Già, Marchionne non ce l’ha fatta e adesso al padre della compagna Manuela non resta che aspettare che la figlia torni a casa. “Mi spiace non essere lì con lei – afferma -, anche se ci sentiamo tutti i giorni”.

Anche dalle parole di Pier Luigi Battezzato emerge la riservatezza di un uomo che ha mostrato grandi doti manageriali. “Non si può ridurre tutto in poche parole – afferma Battezzato a chi gli chiede di descrivere Serio Marchionne -. Ha fatto cose straordinarie, ma era una persona semplice. In lui non c’era nulla di mondano. La sua vita era tutta lavoro e famiglia”.

 

Rosanna Pasta

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Rosanna Pasta
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